Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Stefano Magrassi
Genere: 
Etichetta: 
SPV Records/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 

Dave Padden - Voce
Jeff Waters - Chitarra solista/ritmica e basso
Mike Mangini - Batteria

Guest appearances:
Jeff Loomis
Danko Jones and Angela Gossow
Steve "Lips" Kudlow
Alexi Laiho
Anders Björler
Michael Amott
Jesper Strömblad
Corey Beaulieu
Jacob Lynam
William Adler

Tracklist: 

1. Clown Parade (f. Jeff Loomis)
2. Couple Suicide (f. Danko Jones e Angela Gossow)
3. Army Of One (f. Steve "Lips" Kudlow)
4. Downright Dominate (f. Alexi Laiho)
5. Smothered (f. Anders Bjorler)
6. Operation Annihilation (f. Micheal Amott)
7. Haunted (f. Jesper Stromblad)
8. Kicked (f. Corey Beaulieu)
9. Detonation (f. Jacob Lynam)
10. Chasing The High (f. Willie Adler)

Annihilator

Metal

Per tutti gli amanti del Thrash metal di classe, un graditissimo ritorno: gli Annihilator. Dopo due album senza infamia e senza lode, passati senza farsi notare, ecco finalmente che la quasi one-man band di Jeff Waters ritrova un pò la sua strada, dando vita ad un disco ricco di groove, dal suono moderno, tipicamente annihilator-style ed estremamente particolare.

Particolare perchè, con una mossa che ricorda un pò i Destruction di The Alliance of Hellhoundz, il buon Jeff ha chiamato a partecipare ben dieci artisti della scena metal internazionale per le dieci canzoni contenute in questo Metal. I guest artists (per la maggior parte chitarristi) vanno da Danko Jones ad Alexi Laiho, passando per Jeff Loomis e Micheal Amott. Ne deriva così un'orgia di stili di volta in volta più o meno riconoscibili in cui la creatura di Waters ci sguazza alla grande.

In generale il disco ha un mood che si avvicina più ai primissimi lavori (Alice In Hell su tutti), crudo e cristallino, con una distorsione equilibrata e quasi crunch. Anche la struttura delle canzoni è semplice, lasciando spazio però a Jeff e ai suoi ospiti chitarristi di dare sfogo alle proprie capacità di musicisti. In parte Metal ricorda molto anche King Of The Kill, più che altro per la somiglianza del lavoro di produzione, con Waters quasi unico musicista e addetto al mixaggio.

Anche qui il chitarrista canadese (che ha abbandonato il taglio da marines degli ultimi anni per ritornare ad un più thrash capello lungo) si occupa di quasi tutto: chitarre, basso, seconde voci e lascia il comando per la voce principale al suo pupillo Dave Padden, con lui nella band da ormai quattro anni (e qui si potrebbe gridare al miracolo visto la durata media delle line-up degli Annihilator), cresciuto sempre di più e capace di prove ottime, sfruttando al pieno le proprie caratteristiche. Dietro le pelli un vero campione, un professionista che non ha bisogno di presentazioni, ovvero Mike Mangini.

Ciò che caratterizza di più questo disco è principalmente il piacere e il divertimento che si provano ad ascoltarlo. Metal fila liscio come l'olio, leggero, coinvolgente, da sentire in ogni occasione per far passare il tempo. Un movimento di testa continuo e qualche bel sorriso di compiacimento accompagnano l'ascolto di tutto l'album per la sua intera durata. Ci sono un pugno di canzoni che sicuramente faranno scatenare i più: dall'opener Clown Parade, dal sound moderno e ben sostenuta a livello di velocità, che già ci fa capire come sarà strutturato il disco, con canzoni dotate di tiro e melodiche nei ritornelli, arrivando all'anthemica Army Of One, tra le migliori del lotto, che vede la partecipazione di Lips Kudlow cantante degli Anvil, il quale, pur non dimostrandosi un singer di eccezionale bravura, riesce a piegare la sua voce e ad inanellare una buona prova. Probabilmente il top è raggiunto da Operation Annihilation, al 100% Annihilator, con un riff semplice ma incredibilmente d'effetto, linee vocali molto taglienti e in alcuni punti quasi southern. Ma obbligatorie da citare sono anche Downright Dominate, Smothered, Haunted, la particolarissima Detonation e la conclusiva, violentissima Chasing High. Il momento peggiore purtroppo rimane quello che vede protagonisti Danko Jones e Angela Gossow: Couple Suicide è un misto di emo-alternative rock e metal, dove l'apporto di Jones sembra estremamente rilevante e gli urletti della Gossow decisamente fastidiosi, una canzone fuori dal mood del disco ed inutile.

Bene, cosa resta da dire ancora? Dopo qualche prova opaca, Jeff Waters ritorna con un disco che non aggiunge e non toglie niente all'immensa discografia "annihilatoriana", ne alla genialità del suo fondatore. Ma Metal è un album che deve essere gustato per quello che è, estremamente divertente e coinvolgente, un thrash metal che da un pò di tempo non si sentiva più, con produzioni cristalline ed equilibrate, evitando di essere bombastiche e finte. Una volta ascoltato sarà difficile toglierlo dal vostro stereo. Stra-consigliato a tutti coloro che ancora si considerano thrasher, agli amanti di heavy metal in generale o a chi semplicemente è curioso di vedere tanti musicisti insieme. In ogni caso non ne rimmarete delusi.

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