Voto: 
5.8 / 10
Autore: 
Paolo Cazzola
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Matteo Mondino - chitarra, scream
- Stefano Tealdi - tastiere, voce
- Carlo Balbo - basso
- Marco Turco - batteria


Tracklist: 

1. Crimson Night
2. As The Black Candle Dance
3. Flames
4. Over The Fog Of My Life
5. Cyanide Soul Machinery

Animae Vector

Acheronte

Gli Animae Vector si formano in quel di Cuneo nel 2005 per iniziativa del chitarrista Matteo Mondino e del tastierista Stefano Tealdi, e dopo vari cambi di line up, la formazione si stabilizza con l’ingresso del bassista Carlo Balbo e di Marco Turco dietro le pelli. Dopo circa un anno di “gavetta” costellata di concorsi musicali ed esibizioni live, la band riesce a registrare nel 2006 il suo primo demo, Acheronte.

Il demo ci mostra una band purtroppo non ancora matura, ma dalla musica piacevole, ricca di spunti interessanti. La fusione tra Gothic e Death Metal operata dal quartetto necessita ancora di qualche miglioramento, ma la parte strumentale, per esempio, è già strutturata molto bene.

Un particolare intro di tastiere ci inizializza all’ascolto di questo Acheronte. Crimson Night è strutturata in maniera molto compatta: la produzione non è eccelsa, ma gli strumenti sono ben distinguibili. La voce in scream non colpisce più di tanto, fatta eccezione per il ritornello, nel quale migliora considerevolmente, riuscendo a coinvolgere di più l’ascoltatore. As The Black Candle Dance è introdotta invece da una melodia di flauto, sulla quale si sovrappongono le chitarre e la batteria. La parte vocale diventa più istrionica e le composizioni risultano più maestose e rocciose, culminando nella parte solista, davvero non male. Flames invece, è il punto più basso di questo Acheronte: l’alternarsi di growl, scream e voce pulita non è dei migliori, e tutta la canzone nel complesso scivola via lasciando il classico amaro in bocca. Anche Over The Fog Of My Life non stupisce moltissimo l’ascoltatore, risultando un po’ anonima. Da sottolineare tuttavia il bel giro di piano e il ritornello molto catchy. Discorso a parte va fatto per Cyanide Soul Machinery, brano più lungo e molto probabilmente migliore del lotto. L’intro è affidato a pianoforte e voce, sulla quale si aggiungono, man mano, tutti gli strumenti. La sezione ritmica non appare ne scontata ne monotona, mentre da sottolineare è la parte solista (ancora una volta molto buona). Il brano nel complesso non annoia per i suoi 7 minuti di durata, risollevando le sorti dell’intero disco.

Nel complesso Acheronte non è assolutamente un demo da sottovalutare: gli Animae Vector mostrano le loro capacità, che chiaramente potrebbero essere ulteriormente amplificate da una produzione migliore e dal raggiungimento della maturità compositiva. Il prodotto in se è sulla sufficienza, con l’augurio di poter fare ancora meglio in futuro.

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