Voto: 
6.0 / 10
Autore: 
Damiano Cembali
Genere: 
Etichetta: 
Epitaph Records
Anno: 
2010
Line-Up: 

:
- Matt Skiba - guitar, vocals
- Dan Andriano - bass, vocals
- Derek Grant - drums

Tracklist: 

:
01. This Addiction
02. Dine, Dine My Darling
03. Lead Poisoning
04. Dead On The Floor
05. The American Scream
06. Off The Map
07. Draculina
08. Eating Me Alive
09. Piss And Vinegar
10. Dorothy
11. Fine

Alkaline Trio

This Addiction

Vista l'attuale, clamorosa penuria di formazioni punk rock di un certo spessore artistico, veramente rispettabili o almeno dignitose, il solo riecheggio delle parole Alkaline Trio dovrebbe far letteralmente sussultare ogni punk-addicted che si definisca tale, ridestando in lui quella dipendenza ormai sopita per le succitate cause di forza maggiore. 12 anni di onoratissima carriera, 6 album di assoluto livello, un dominio incontrastato della scena punk prima nordamericana quindi mondiale, una fama acquisita nel tempo e nel tempo ripetutamente confermata: è con queste irreprensibili credenziali che Matt Skiba, voce e chitarra, Dan Andriano, seconda voce e basso, e Derek Grant, batteria, si ripresentano sul mercato discografico con l'obiettivo dichiarato di fare, col loro ultimo This Addiction, un settebello inimitabile. Impresa però amaramente fallita: al di là delle loro tradizionali peculiarità, quest'ultimo lavoro, il primo sotto l'egida della lungimirante Epitaph Records, può sintetizzarsi come l'ideale back to basics di una band alla riscoperta delle proprie radici pop punk, con qualche doverosa divagazione rock ed altrettanto interessanti inserti elettro (l'aggressiva Eating Me Alive, dai deliziosi ricami synth) o persino ska (la scanzonata Lead Poisoning). Nulla di più, nulla di meno. 

E' ben difficile riuscire ad identificare qualche pur minimo spunto che, nell'arco dell'intera track list, riesca a spostare gli equilibri nettamente al di là della linea che separa gli album realmente ispirati e coinvolgenti da quelli che lasciano una deludente ombra di compito svolto con sufficienza e per onor di firma: sarà per la consueta auto-derivazione in cui finiscono troppo spesso le formazioni punk, sarà per la difficoltà intrinseca di un genere musicale che ben poco si presta a particolari spunti di originalità e creatività personale (eppure, da questo punto di vista, proprio gli Alkaline Trio hanno ampiamente dimostrato che quanto detto non è sempre vero), anche This Addiction rischia davvero di non emergere affatto dalla mediocrità generale di un stile musicale ormai agonizzante se non nella sue più alte espressioni. Categoria, quest'ultima, nella quale gli Ak3 rientrano honoris causa, nonostante quest'ultimo passo falso...

...che poi passo falso del tutto non è: oltre alle già citate Eating Me Alive e Lead Poisoning, in assoluto le più sperimentali ed azzeccate, si fanno apprezzare parecchio anche la politically uncorrect The American Scream e l'ironica Draculina, senza dimenticare la rockeggiante Piss And Vinegar (nonostante l'imbarazzante somiglianza a We Are Golden di un certo Mika), la più articolata Dead On The Floor, che lascia intuire piacevoli sconfinamenti in territorio emo, o la conclusiva e raffinata Fine. Dispiace soltanto che tutto il resto non presenti nulla di particolarmente rimarchevole, anzi, spesso lasci spazio a melodie piuttosto impalpabili e ritmiche tutt'altro che trascinanti: a partire dalla titletrack, episodio non negativo ma ugualmente insipido, passando per Dine Dine My Darling, forse meno ovvia della precedente ma ugualmente per nulla esplosiva, fino alla convenzionale Off The Map e alla romantica Dorothy, assistiamo ad un susseguirsi ben poco incoraggiante di tracce senza infamia e senza lode, che piaceranno senz'altro ai fans più accaniti della band ma lasceranno del tutto indifferenti o, peggio, sconfortati quanti invece non apprezzassero sin dal principio la formazione originaria dell'Illinois.    

Secondo il più tipico dei clichè non ci resta, quindi, che trarre le poche conclusioni finali: This Addiction è, in sintesi, un album che nulla toglie e poco aggiunge, di significativo, alla ricca discografia degli Alkaline Trio, ma semplicemente ripropone, nelle vesti luccicanti di una produzione semplicemente impeccabile, la loro anima nuda, spesso spoglia di quei sapienti artifici (secondo un'accezione tutt'altro che negativa) che hanno fatto degli Alk3 uno degli act più importanti e decisivi del punk rock degli anni 2000; un lavoro che, come anticipato poco fa, potrà essere evitato senza troppi rimpianti dai neofiti della formazione statunitense, cui consigliamo di avvicinarsi gradualmente a partire dalle sue prime fatiche, ma che, soprattutto nella Deluxe Edition Cd + Dvd contenente ben 6 bonus track (di cui 4 acustiche) e l'intero Live At The House Of Blues (Las Vegas, 2008), rappresenta l'ennesimo capitolo imperdibile per chi li ami e li abbia seguiti con interesse e passione finora.    

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