Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Chemikal Underground
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Craig B - voce, chitarra
- Iain Cook - chitarra, programmazione
- Campbell McNeil - basso
- Martin Scott - batteria


Tracklist: 

1. A Conscious Life for Coma Boy
2. Barriers
3. Exits
4. A Life Worth Living
5. Finding a Light
6. Living Backwards
7. Trenches
8. Nightmares
9. The Running Man
10. You're Always Welcome

Aereogramme

My Heart Has a Wish That You Would Not Go

Gli scozzesi Aereogramme, nei quattro anni che hanno separato Sleep And Release da questo terzo capitolo discografico My Heart Has a Wish That You Would Not Go, non sono rimasti inattivi ma hanno dato vita all’ep Seclusion e al mini In the Fishtank 14 in collaborazione con gli Isis: tanta era comunque l’attesa per il terzo parto della band capitanata da Craig B e si può dire con certezza che My Heart Has a Wish That You Would Not Go non delude le aspettative, in quanto gli Aereogramme sono maturati e si sono finalmente addentrati in uno stile che li rappresenta nella loro totalità.

L’Indie dalle sapienti componenti Alternative e Progressive è un miscuglio capace di cullare l’ascoltatore, senza mai stancare e trovando sempre elementi innovativi che attirano l’attenzione. Le undici tracce che formano l’album sono qualcosa di meraviglioso e di indescrivibile perché, a tratti sommesse e a tratti solenni, riescono a tessere atmosfere uniche e ricercate: le architetture di tastiere ed archi che costituiscono il tappeto sonoro sottostante le melodie delle chitarre sono parecchio curate, come dimostra l’opener Conscious Life For Coma Boy. Particolare attenzione viene poi fornita alla resa della voce che, delicata e morbida, circonda con un soffice abbraccio l’ascoltatore proiettato in una dimensione Indie colta e riflessiva.
Solo dall’analisi di pochi episodi si riesce a comprendere quale sia l’effettiva portata qualitativa del song-writing dei quattro di Glasgow: la loro versatilità stilistica è testimoniata dalla contrapposizione di un registro disteso e meditativo (Finding A Light o You’re Always Welcome) ed un altro più tenebroso e corposo (l’originale Nightmares), ma tutte le canzoni si riconducono ad un’unità strutturale che appare come il punto di forza del full-lenght.
Non mancano passaggi commoventi che permettono un accostamento emotivo ancora più forte, come la splendida Barriers, che fa correre lontana la mente verso destinazioni ignote dell’immaginario.

Sembra che gli Aereogramme abbiano conferito notevole importanza al sentimento in My Heart Has a Wish That You Would Not Go, dando origine ad un Indie di classe che, rafforzato nella sua forma dalle sospese aperture Alternative, memori di Oceansize ed Amplifier o dal raffinato gusto progressivo che permea le sezioni meditative, trova responsi positivi per la sua eleganza ed efficacia. Si consiglia pertanto il terzo lavoro del four-piece scozzese a tutti gli amati dell’Indie che scorre via senza troppi ostacoli, perché immagine di una musica vera e spontanea: in questo ambito gli Aereogramme sono maestri e My Heart Has a Wish That You Would Not Go, continuando sulla scia di Sleep And Release, diventa il simbolo di quella che si preannuncia come un’evoluzione fuori dal comune.

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