Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Andrea Rubini
Genere: 
Etichetta: 
Virgin/EMI
Anno: 
2004
Line-Up: 

- Jyrki - voce
- Bazie - chitarra
- Timo-Timo - chitarra
- Archzie - basso
- Jussi 69 - batteria


Tracklist: 


1. Devils
2. Feel Berlin
3. Nothing on you
4. Sister of Charity
5. Lost Boys
6. Jimmy
7. August Moon
8. Beneath The Blue
9. Christina Death
10. Devioso
11. Only You Can Save Me

69 Eyes, The

Devils

Chiudere i 69 Eyes in una classificazione sarebbe sterilizzare il loro operato.
Nel corso degli anni si sono infatti costruiti un sound loro, mescolando rock classico, gothic e glam, rinominato dalla stampa locale Goth 'n' Roll. E questo non solo per la presenza di teschi e scheletri on stage o il vestiario da Cavalieri della Notte. Il loro sound è un richiamo ai più svariati gruppi, Type O Negative, The Cult, Ramones, Motley Crue, Sentenced, tanto per citarne alcuni. E Devils ne riconferma le caratteristiche.

L'album inizia con l'omonima canzone, che si presenta carica e ritmata, ritornello ripetuto e marcato. La voce di Jyrki69 è profonda, e ci accompagna nella narrazione, come nella seconda traccia, dove il coro e il riff glam rendono la canzone scorrevole e piacevole.
Le chitarre suonano rock puro, come possiamo ben sentire fin dalle prime note di Nothing On You, canzone che celebra gli anni ottanta e la sua musica. Il secondo singolo estrapolato dall'album è Sister Of Charity, che invece è pura atmosfera gotica, scandita da rintocchi di campane, archi e da un coro gregoriano.
Canzone solenne, lenta e cadenzata, che sfocia in un coro imponente e senza tempo, rievocando immagini di cattedrali e di vecchie torri.
Il primo singolo che preparava all'uscita del cd segue a ruota; Lost Boys è veloce e orecchiabile, arrangiamenti "street", imprezziosito dai ticchetti realizzati al pianoforte. Questa canzone è un tributo ad un film di vampiri motociclisti, Lost Boys appunto, uscito negli anni ottanta, che vede Kiefer Sutherland tra i protagonisti. A ricordarcelo, oltre al testo della canzone, c'è il video che riprende in più parti vere e proprie scene del film, come quella della band appesa al ponte sospeso.
Jimmy è quasi un colpo di scena, perchè ci sono tracce quasi country negli arpeggi delle chitarre, e mentre scorrono le note ricordare The Animal Instinct dei Cramberries non è poi così dfficile.
La successiva August Moon inizia molto lenta, quasi fosse una ballad, riff delicati e la chitarra arpeggiata, per poi caricarsi graduatamente, non in velocità, ma in intensità e potenza del suono. Canzone che in unplugged farebbe davvero una gran figura.
Il ritorno al glam è dovuto alla ottava traccia, Beneath The Blue, che presenta tra l'altro un giro quasi swing. Degna di una colonna sonora di un film di Dario Argento la successiva Christina Death, con un jingle di introduzione letteralmente spaesante e disorientante. L'album si conclude con Hevioso che scorre tranquilla, senza introdurre nuovi elementi, e Only You Can Save Me, che è più calma e riflessiva, contornata anch'essa da un sottofondo d'archi.

Per riassumere, Devils non è un album veloce, tranne l'eccezione del singolo Lost Boys. Ma è un album che fa delle sonorità e delle atmosfere i punti di forza.
Per chi dunque è già amante del genere, ma anche rivolto a chi vuole provare nuovi approcci a vari stili, perchè i 69 Eyes te ne danno la possibilità senza esasperarne uno troppo in particolare.

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