Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Ferret Music/Andromeda
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Brock Lindow - voce
- Steve Holt - chitarra
- Mick Whitney - basso
- Thomas Noonan - batteria


Tracklist: 

1. The All Night Lights (03:31)
2. We Gave It Hell (03:12)
3. The Back Harlow Road (04:10)
4. Clear the Coast (03:22)
5. Waiting on a War (04:07)
6. Only a Year or So... (03:39)
7. Absent Are the Saints (03:50)
8. Vast and Vague (04:14)
9. When Distance is the Closest Reminder (03:45)
10. Northern November (05:00)
11. The Tide and Its Takers (04:02)

36 Crazyfists

The Tide And Its Takers

I 36 Crazyfists saranno forse ricordati tra gli artisti più variegati e poliedrici dell’attuale scena Metalcore, perché dopo aver realizzato l’ottimo Rest In Flames sotto il colosso Roadrunner Records, la band dà alle stampe il successore The Tide And Its Takers, un album ricco di elementi derivati da diverse tradizioni musicali estreme: introdotto da una copertina che richiama volutamente la radice Hardcore, ma capace di far intravedere nuovi spiragli, il disco vede il divorzio dei 36 Carzyfists con la Roadrunner Records e l’apertura del contratto con l’altrettanto celebre Ferret Music, scuderia di tante ex-promesse del genere, come In Flames, Killswitch Engage e Chimaira.

Ciò che contraddistingue maggiormente The Tide And Its Takers è lo stile diverso proposto dal gruppo statunitense in ciascun capitolo: passando dai ritmi Metalcore agli intervalli Alternative, dalle sferzate Nu Metal ai fraseggi tipici dell’Emo, il full-length riesce comunque ad unire i contrasti e a plasmare un sound abbastanza particolare, come dimostra l’opener The All Night Lights. Da segnalare fin dall’inizio sono sia la grande prova del batterista Thomas Noonan, vero motore della dimensione 36 Crazyfists, sia l’approccio della voce, versatile e violenta: sebbene i ritornelli melodici siano il punto di forza del gruppo, la voce urlata appare rabbiosa e tagliente, sfiorando il feeling dei primi Killswitch Engage.
L’introduzione alternativa di The Back Harlow Road è testimonianza di discreta sensibilità stilistica, mentre il ritmo caotico di Clear The Coast va a richiamare il mood delle formazioni Noisecore o proprio degli ultimi Killswitch Engage, a cui i 36 Crazyfists sembrano ispirarsi parecchio in The Tide And Its Takers.
La capacità di spezzare le sezioni violente con delicati episodi di reminescenza Deftoniana fa la differenza rispetto alla totalità delle uscite attuali in campo Metalcore e anche al passato della formazione; basta accostarsi ad una traccia come Only A Year Or So… per comprendere come i 36 Crazyfists abbiano acquisito una maggior consapevolezza delle proprie potenzialità, forse proprio grazie alle innumerevoli date sostenute con i celebri acts della scena Metalcore mondiale. Il mixaggio ad opera del leggendario Andy Sneap è poi stata un’ulteriore sicurezza per la buona resa di The Tide And Its Takers, un album che trasuda di sound americano in tutti i suoi brani.

In definitiva il gruppo più celebre in campo estremo proveniente dalla fredda Alaska ha saputo mantenere alto il profilo di composizione rispetto a Rest In Flames, conciliando il desiderio aggressivo del Metalcore con la necessità riflessiva dell’Alternative. Si consiglia pertanto The Tide And Its Takers a coloro che siano in cerca di una realtà più varia all’interno di un panorama diventato fin troppo statico e ripetitivo. Il percorso per questi quattro ragazzi, pronti ad aprire il tour americano di Slipknot e Disturbed, è al momento in discesa, nonostante la dipartita dalla Roadrunner Records, casa madre del Metalcore attuale.

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