Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Elevator Records/Jestrai
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Davide - batteria
- Emanuele - chitarra, voce
- Valentina - basso


Tracklist: 


1. GMB
2. Giuro (...), Amore
3. Estromessi
4. Lucky
5. King Buzzo
6. C'è Frenesia Là In Fondo
7. Sestito
8. Ultima
9. Rosa Shocking
10. Caldo Quanto Estremo

2 Novembre

Bellorio

Con uno stile che attinge direttamente dallo Stoner e dall’Alternative Rock degli anni Novanta, i genovesi 2 Novembre giungono al debutto discografico Bellorio per la Elevator Records, etichetta che da anni lavora nel panorama indipendente con grande attenzione e sensibilità; forte anche del contributo della Jestrai nella distribuzione, il terzetto dà vita a dieci pezzi diretti ed impetuosi, ma non privi di aloni psichedelici di discreto livello.
Bellorio appare come un tributo alla scena di Seattle dei vari Melvins, Soundgarden ed Alice In Chains, ma non mancano venature più legate alla storica matrice dei Black Sabbath, che prima di tutti hanno esplorato i meandri del Doom più influenzato dalla psichedelia.

Il punto di forza dei 2 Novembre è proprio il frangente più disteso, dove atmosfere rarefatte ed avvolgenti si uniscono con efficacia ai classici riff Stoner che hanno reso celebri i Kyuss: la quarta traccia Lucky si pone ad esempio come un capitolo davvero particolare, che sa trasportare l’ascoltatore in un viaggio etereo e malato al tempo stesso, mentre la successiva King Buzzo (dedicata al carismatico front-man dei Melvins) è un pezzo caotico e sperimentale, che confonde e spiazza ritmicamente; è difficile poi rimanere impassibili davanti ad episodi come Sestito, che travolge nel suo andamento vorticoso e nei suoi costanti effetti quasi elettronici.
Non mancano comunque le cadute di stile nel disco, testimoniate dall’opener GMB o dalla seconda Giuro (…), Amore, dotate di testi volutamente bizzarri e stravaganti, ma cariche di un sound che ben poco ha a che spartire con la vera anima Stoner dei 2 Novembre.
Le doti tecniche dei componenti permettono al timbro di essere corposo e alle strutture di essere complesse, sebbene lo Stoner proposto non possa essere reputato originale rispetto alle altre numerose realtà che stanno gradualmente emergendo dal panorama indipendente, specialmente dell’Italia settentrionale

In definitiva, sebbene Bellorio costituisca un lavoro alternato su standard alti e bassi, si riescono ad evincere le vere qualità di una band attiva da otto anni nel panorama underground nazionale e capace di raggiungere un carattere granitico, figlio della miglior scuola americana. Il processo di song-writing si colloca ad un livello già parecchio elevato, mentre ciò su cui i 2 Novembre dovranno concentrare maggiormente la propria attenzione è l’ambito lirico, da sviluppare in un’ottica più professionale. Se si tralascia infine una registrazione non impeccabile, si può considerare Bellorio un’opera nella media italiana, che però lascia ben sperare per un futuro colmo di significative esperienze musicali e di importanti traguardi.

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