Voto: 
9.0 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Warp Records
Anno: 
2001
Line-Up: 

- Aphex Twin - Composizione, Programming, Registrazione

Tracklist: 


Cd 1:
1. Jynweythek
2. Vordhosbn
3. Kladfvgbung Micshk
4. Omgyjya Switch7
5. Strotha Tynhe
6. Gwely Mernans
7. Bbydhyonchord
8. Cock-ver10
9. Avril 14th
10. Mt Saint Michel + Saint Michaels Mount
11. Gwarek2
12. Orban Eq Trx4
13. Aussois
14. Hy A Scullyas Lyf A Dhagrow
15. Kesson Dalef

Cd 2:
1. 54 Cymru Beats
2. Btoum-Roumada
3. Lornaderek
4. QKThr
5. Meltphace 6
6. Bit 4
7. Prep Gwarlek 3b
8. Father
9. Taking Control
10. Petiatil Cx Htdui
11. Ruglen Holon
12. Afx237 V7
13. Ziggomatic 17
14. Beskhu3epnm
15. Nanou 2

Aphex Twin

drukQs

Ogni genere ha i suoi capolavori immancabili, le sue pietre miliari che, inossidabili, rimangono immortalate in vecchi almanacchi polverosi. Per tal motivo, se si parla di elettronica moderna, il mastodontico drukQs, sconvolgente opera partorita dalla mente di Richard D. James, conosciuto ai più sotto il nome di Aphex Twin, occupa una posizione di estremo spessore; personalità ambigua, misteriosa, compositore fuori dalle righe con un innato senso di sperimentazione a tutti i costi, il producer irlandese è uno dei personaggi più eccentrici e indecifrabili che l'odierna musica sperimentale registra nelle sue memorie. Il disco preso in considerazione è il lampante esempio di tutto ciò: drukQs è infatti un capolavoro in cui ritmiche cerebrali, sonorità inquietanti e sperimentazioni al limite (se non al di là) dell'immaginazione umana, si fondono in una "danza informatica" alienante e contorta.
Mai l'elettronica si è spinta oltre tali livelli concettuali ed Aphex Twin, ben armato di genio e creatività, ha saputo in tal modo modellare un colosso sonoro dalle potenzialità infinite; potremmo infatti rimanere ore ad elencare le finezze che si raccolgono lungo l'ascolto di questo disco, perchè non c'è un battito, o un effetto, o una qualsiasi atmosfera che rientri in una concezione perlomeno "normale" dell'arte musicale.

Trenta tracce (suddivise in due dischi) compongono il cerebrale esoscheletro di drukQs, donando all'ascoltatore una mega opera in cui si concentrano 100 minuti di follia e frenesia allo stato puro. Basta prendere a caso un brano come Mt Saint Michel + Saint Michaels Mount (imperdibile il videoclip di Chirs Cunningham tratto dalla canzone) per capire di che pasta è fatto drukQs: ritmiche frenetiche e asfissianti, effetti contorti ma anche atmosfere riflessive che James ha saputo ritagliare con sconvolgente efficacia. Inutile sarebbe analizzare l'album brano per brano, perchè drukQs è un monolite in cui genio e follia esplodono come ordigni nucleari, annichilendo l'ascoltatore con beats martellanti e atmosfere non-umane, a cavallo tra un robotico futurismo (Afx237 v7) e un geniale retrogusto classical, come dimostrano i pianoforti che rendono Strotha Tynhe e Petiatil Cx Htdui episodi più che toccanti. Il disco non segue alcun percorso logico predefinito: le pause riflessive si alternano perfettamente alle sfuriate più imponenti, plasmando un continuo evolversi di atmosfere che vanno dal cerebrale al barocco, dal minimalismo all'IDM, dal breakcore al jazz, inoltrandosi in lunghi corridoi ambient come Gwely Mernans e sfiorando vette di drum & bass (54 Cymru Beats). Aphex Twin si mostra sempre all'altezza della situazione nonostante la sua musica spazi tra i generi più disparati; che sia una violenta eruzione di elettronica o un movimento di pianoforte classico non importa, perchè il livello artistico del disco riesce a rimanere costantemente su livelli altissimi, sopratutto per la cura, la perizia e le intuizioni attraverso cui il materiale sonoro di drukQs viene organizzato e disposto.

drukQs
non è un viaggio, di più: è una scomparsa, un teletrasporto nella contorta mente di Aphex Twin che ci mostra dal suo interno ciò che ogni canzone del disco esteriorizza con le sue innumerevoli particolarità. Il songwriting quasi manicomiale di canzoni come Ziggomatic v17 può distruggerci il sistema nervoso come invece quello riflessivo della conclusiva Nanou2 può cullarci tra le sue braccia in un leggero canto di malinconia e solitudine; non c'è quindi limite alle sperimentazioni come alle emozioni che si susseguono l'una dopo l'altra raccogliendosi in una sconvolgente epopea sonora. E' infatti impossibile non perdere i sensi quando drukQs entra in contatto con il nostro apparato acustico, impossibile è rimanere coscienti e consapevoli della propria condizione quando la frenesia più incontrastata e la più fervida immaginazione compositiva si legano l'un l'altra recintando completamente l'ascoltatore in un mondo senza pareti e senza orizzonti, una pianura interminabile sulla quale piovono meteore elettroniche e tempeste sonore di una potenza sconcertante.

L'elettronica è da sempre stata un genere che ha osato spingersi oltre qualsiasi barriera stilistica e, nel panorama odierno, non vi è esempio più irradiante di drukQs, la testimonianza più evidente del grande genio di Aphex Twin, sperimentatore rivoluzionario, guerrigliero del suono, spirito anarchico della composizione, futurista e allo stesso tempo amante del retrò: una mente universale che ha plasmato un capolavoro dopo l'altro imponendosi come sovrano dell'elettronica più sperimentale nonchè come grande esempio per molti artisti che oggi basano la propria musica sugli insegamenti che un grande genio come lui ha plasmato. drukQs (si, è in minuscolo con la Q maiuscola) è per questo un'opera da avere assolutamente per cogliere fino in fondo la policromatica anima di uno dei più grandi artisti del nostro tempo, una figura che, lungo il suo incredibile percorso artistico, ha avuto, ed ha tutt'ora, un'importanza ed una bellezza intrinseca dal valore inestimabile.

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