Wolverine
(Stefan Zell)
di: 
Edoardo Baldini
09/08/2006



 

A poche settimane dall'uscita dello stupendo Still, gli svedesi Wolverine concedono un'intervista a RockLine.it, attraverso il cantante Stefan Zell, che racconta come è stato concepito il terzo capitolo discografico...


E.B. - Ciao Stefan, come stai? Sono contento di poter scambiare qualche impressione con te sul nuovo album Still. Ascoltandolo, l’ho apprezzato parecchio e, per iniziare questa intervista, mi piacerebbe sapere il motivo della scelta del nome Still

Stefan - E’ veramente un piacere poter fare questa chiacchierata. Abbiamo pensato per un po’ di tempo che, sebbene avessimo pubblicato album che costituiscono, secondo i nostri gusti e preferenze, delle ottime prove di composizione, non abbiamo mai realmente avuto un decollo commerciale. Riguardo questo aspetto la situazione è molto “stabile” per noi. Allo stesso tempo, pur non avendo mai guadagnato un dollaro con la nostra musica, stiamo “ancora” andando forte. Alla fine ciò rappresenta una prova del fatto che suoniamo solo in questa band: ci divertiamo parecchio e non lo facciamo per denaro.

E.B. - Penso che Still abbia un feeling più Progressive rock rispetto ai precedenti full-lenghts. Sei d’accordo? Cos’è cambiato nei vostri metodi di composizione?

Stefan - Nel modo in cui alla fine è uscito, sì, sono d’accordo con te. La cosa divertente è che avevamo intenzione di realizzare un album più aggressivo rispetto ai precedenti, ma penso che abbiamo fallito in quel punto. Comunque ritengo che le canzoni possano diventare abbastanza pesanti nell’impatto live o probabilmente sono solo io che sto diventando vecchio…

E.B. - E come avete proceduto a comporre le tracce di Still? Avete iniziato dai testi o dalle architetture musicali? Avete lavorato tutti insieme al song-writing?

Stefan - Abbiamo sempre lavorato componendo prima la musica e poi adattando su di essa le linee vocali e i testi che scrivo. Per Cold Light of Monday avevo già preparato tutto il filo conduttore della storia e così ho detto agli altri come lavorare e cioè che cosa dovesse raffigurare ciascuna canzone, anche a livello emotivo. Abbiamo lavorato in modo grandioso, ma per Still non abbiamo avuto un tema concluso o delle idee già ben delineate riguardo ai testi. Così gli altri hanno provato e registrato tutto ciò che erano riusciti a scrivere e poi io ci ho lavorato su. E’ stata un’esperienza veramente eccezionale non poter seguire alcun concept ma scrivendo soltanto ciò che ci passava per la mente.

E.B. - Quindi hai scritto tu interamente i testi? Quali sono i temi affrontati delle canzoni? Sarei curioso di capire i testi di Sleepy Town e Liar on the Mount: potresti spiegarceli?

Stefan - Sì, ho scritto io la maggior parte dei testi, ma anche Marcus ne ha realizzati un paio. I temi delle canzoni affrontano tutti argomenti diversi. Marcus ha scritto Sleepy Town e parla semplicemente di quanto pigra e limitata possa essere la vita. Liar on the Mount invece parla dei potenti che fanno cattivo uso della religione e la incorporano nella loro politica, cosa che per me è assurda. In questo caso George Bush è un esempio perfetto ma il discorso si applica anche a numerosi leaders del Medio Oriente.

E.B. - Avete firmato per la Candlelight Records per pubblicare Still. Come mai vi siete separati dalla Earache e come sono i vostri rapporti attuali con la Candlelight?

Stefan - Fin qui niente da dire. Lo staff alla Candlelight è grandioso e quindi noi siamo molto soddisfatti per ora. L’abbandono della Earache è avvenuto perché non hanno pagato lo studio dove abbiamo registrato Still.

E.B. - Qual è il significato invece dell’artwork della cover di Still?

Stefan - E’ la sezione di Söderhamn, la città dove la maggior parte di noi vive. E’ un album molto personale dato che tutte le canzoni derivano da materiale che avevamo in mente in quel periodo. Poi è stato emozionante includere la nostra città natale in modo da rendere il disco ancora più personale e speciale. Abbiamo ricevuto davvero tanti commenti negativi riguardo l’artwork ma penso che sia sicuramente una delle nostre migliori covers. Non capisco quelli che dicono che è il peggiore che abbiano mai visto.

E.B. - Io l’ho apprezzato più dei precedenti, anche per la scelta dei colori. Cambiando discorso, secondo me la tua voce si è sviluppata profondamente dal primo The Window Purpose. Cos’è cambiato nel tuo approccio vocale? Negli altri album tu suonavi anche il basso e poi hai lasciato questo ruolo per concentrarti sulla voce. Pensi che questa scelta abbia contribuito al risultato della tua performance vocale su Still?

Stefan - Innanzitutto sono cresciuto. Quando ero più giovane volevo cantare il più acuto possibile. Sono passati solo cinque anni da quando abbiamo realizzato quell’album ma per me personalmente, dal punto di vista vocale, sono successe parecchie cose, che mi hanno spinto a rivalutare la mia considerazione di “cantato”. Ora cerco di cantare nell’estensione in cui la mia voce si adatta e suona meglio. Di certo può essere ancora divertente cantare acuto come un tempo ma la canzone dovrebbe richiederlo, come per esempio la fine di New Best Friends, dell’album precedente. Quel pezzo aveva bisogno di un climax e quindi è servito parecchio aggiungere delle linee vocali acute rispetto al resto della traccia. Sì, poi sono diventato certamente un cantante migliore abbandonando il basso. E’ più facile concentrarmi sulle dinamiche e sul materiale quando non ho da suonare il basso. Non mi pento di aver preso quella decisione neanche per un secondo. Un premio che è scaturito da quella decisione è stato che Thomas ha permesso alla band di essere più completa e di suonare meglio rispetto a quando io ero al basso.

E.B. - A quali tracce di Still ti senti più legato e perche? La mia preferita è Sleepy Town per il suo sound elegante e delicato…

Stefan - Anch’io amo Sleepy Town. E’ molto differente da qualsiasi cosa che abbiamo mai fatto. Mi piacciono anche A House of Plague e And She Slowly Dies, da quando le ho trovate orecchiabili e potenti allo stesso tempo. A dirti la verità, apprezzo tutte le canzoni dell’album e penso che questo sia il disco migliore che abbiamo creato finora. Se dovessi scegliere quella che meno preferisco, direi Liar on the Mount. Non so spiegarti il motivo, ma penso sia quella a cui mi sento meno legato.

E.B. - Sembrate molto ispirati dallo stile dei Porcupine Tree in molte sezioni di Still. Cosa ne pensi di questa band inglese? Vi hanno influenzato in qualche modo?

Stefan - In verità non ho mai ascoltato più di una o due canzoni dei Porcupine Tree e quindi non posso ancora dare un giudizio. Comunque li sentirò sicuramente dato che mi è sempre stata sottolineata questa comparazione tra noi Wolverine e loro.

E.B. - E’ ovviamente presto per poter palare del prossimo album dato che Still è appena stato pubblicato. Tuttavia, state già lavorando a nuovo materiale o vi state prendendo una pausa riguardo quest’aspetto del vostro lavoro?

Stefan - Abbiamo alcune idee che stanno emergendo e speriamo che si inizi a lavorare in modo più serio alle nuove canzoni in un mese o due. Per ora ci stiamo dedicando alla promozione e cercando di organizzare un tour in qualche modo.

E.B. - Infatti ho letto sul vostro sito che prenderete parte ad un festival in Svezia e farete da supporto agli Anathema in tre date in Gran Bretagna. Potremo vedervi anche in Italia per questo tour?

Stefan - Abbiamo discusso riguardo un tour di supporto ad una band importante, ma nulla è ancora stato deciso. Abbiamo sempre avuto difficoltà ad organizzare tour e non capisco il perché. Siamo una band che lavora sicuramente meglio live e quindi è una vergogna che non possiamo esibirci più di quanto facciamo.

E.B. - Qual è il tuo rapporto con l’Italia? Sei mai stato nel nostro Paese?

Stefan - Non sono mai stato in Italia ma credo che verrò abbastanza presto. Ho alcuni amici che suonano in una band italiana chiamata Dynamic Lights. Matt, il cantante, ed io ci stiamo tenendo in contatto e poi lui mi è venuto a trovare per un mese o due ed è stato grandioso. Sono anche un fan dei Labyrinth e del loro album Return to Heaven Denied. Oltre a questo, penso che il vostro Paese sia straordinario, da quel che ho potuto osservare in tutte le foto. E’ sicuramente uno dei Paesi che sono nelle prime posizioni della mia lista delle località da visitare.

E.B. - Come descriveresti la scena Progressive Rock/Metal in Svezia?

Stefan - Abbastanza povera. Abbiamo i Pain of Salvation e gli Evergrey che sono diventati dei grandi del genere, anche se non sono sicuro che gli Evergrey siano classificati come una band Progressive Metal. Amo anche una formazione Progressive Doom chiamata Veni Domine. Raccomanderei ad ogni fan del Progressive di ascoltare i primi due loro cd, Fall Babylon Fall e Material Sanctuary. Sono dei veri capolavori. Per quanto riguarda il nostro pubblico, è molto più numeroso fuori dalla Svezia.

E.B. - Stai lavorando a dei side-projects al momento?

Stefan - Niente per ora. Canto in diverse bands facendo covers ma lo faccio solo per guadagnare qualche soldo in più…

E.B. - Una curiosità finale…perché avete scelto Wolverine come nome del vostro progetto?

Stefan - Eravamo giovani e stupidi…Seriamente, Wolverine non ha mai significato nulla se non un nome per un nostro side project. Non abbiamo mai pensato ad un bel nome. Marcus l’ha inventato e al tempo pensavo che suonasse bene. Ovviamente oggi lo odio sul serio e vorrei cambiarlo subito se anche gli altri fossero d’accordo, ma sfortunatamente non lo sono. Proviene dal personaggio della Marvel e non ha assolutamente nulla a che vedere con la musica che suoniamo.

E.B. - Bene, direi che possiamo concludere qui l’intervista. Grazie mille per la tua disponibilità, ti auguriamo un futuro di successo con Still. Puoi chiudere l’intervista come preferisci! A presto da RockLine.it!

Stefan - Grazie per questa intervista bellissima! Speriamo di venire presto a visitare l’Italia per esibirici in alcune date. Stammi bene, ciao!

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