Swallow the Sun
(Juha Raivio e Mikko Kotamäki)
di: 
Andrea Rubini
22/07/2006



 

Dopo l’ottimo esordio di The Morning Never Came, gli Swallow The Sun bissano nel 2005 con Ghosts Of Loss. In occasione del Tuska Festival di Helsinki, RockLine.it incontra Juha Raivio e Mikko Kotamäki, irispettivamente chitarrista/fondatore e cantante della band finnica...

A.R. - Ciao ragazzi, e grazie della disponibilità. Inizierei con te, Juha, che sei la mente della band. Ma che ne è dei Plutonium Orange?

Juha - I Plutonium Orange sono e sono stati una grande band, ma è definitivamente finita la sua era. Però stiamo cercando di organizzare almeno un’ultima gig, sto suonando lento da troppo tempo, ho voglia di Rock…

A.R. - Avete un nome davvero suggestivo, da cosa nasce?

Mikko - Da un insieme di cose. Volevamo assolutamente la parola Swallow, è molto “nasty”, molto metal, ma sapevamo che da sola non avrebbe funzionato, quindi abbiamo aggiunto il sole, rievocando qualcosa di tipico degli inverni qui in Finlandia, dove il sole viene letteralmente ingoiato dal buio. Parecchi mesi dopo siamo venuti a sapere di una Black Metal song chiamata così, ma non c’entriamo niente con quello, non é un tribute a nessuno.

A.R. - Mi focalizzerei particolarmente su Ghosts Of Loss, quindi cosa potete dirmi velocemente di Morning Never? Quali le principali differenze?

Mikko - In linea generale, ci troviamo di fronte allo stesso tipo di materiale, Ghosts Of Loss è però decisamente più triste e più lento, e a livello tecnico sono stati aggiunti parecchi elementi progressive. Comunque siamo decisamente fieri di entrambi, ci piacciono e soddisfano entrambi, quindi non ce ne è nessuno che preferiamo.

A.R. - Juha, tu scrivi sia le musiche che i testi. Come procedi nella stesura del brano?

Juha - Imbraccio la chitarra e inizio a provare dei riff, quelli che mi interessano e sento che possono essere sviluppati li elaboro e creo una melodia generale. A quel punto viene proposta a tutti i membri della band e ognuno aggiunge qualcosa. Per i testi è fiction, parlo di fantasmi e donne morte, non ne ho ancora uccisa una, anche se Dio sa quanto vorrei… (ride NdR).No, seriamente, non amo particolarmente parlare di me stesso o di mie esperienze personali, da quelle posso prendere ispirazione, ma poi vengono comunque rese irreali.

A.R. - Forgive Her, primo singolo doom ad entrare in chart qui in Finlandia. Cosa avete da dirci a proposito?

Mikko - Ovviamente é stata una sorpresa, e ne siamo stati onorati. Siamo durati poco, perché dopo due settimane siamo stati rimpiazzati dai Reverend Bizarre, e personalmente ero abbastanza furioso. Comunque siamo stati noi i primi, ma non credo noi siamo vero Doom.

A.R. - Infatti, avete un suono molto ricco e sfumato, dove prendete tutte queste influenze?

Juha - Da tutto, dai Duran Duran ai Napalm Death, Type O Negative, My Dying Bride, Marillon, … e Iron Maiden, a cui porteremo sempre rispetto, dunque lunga vita ai Maiden. Non solo dal metal comunque.

A.R. - Hai citato delle band famose, vi hanno mai comparato a qualcuno di loro?

Juha - Sì, ai My Dying Bride, e la cosa personalmente mi va molto bene. Amo letteralmente la band, quindi questo paragone mi può solo far piacere. Ho sentito anche i Candelmass, ma credo proprio di no, la band mi piace molto, ma penso gli Swallow The Sun siano un’altra cosa.

A.R. - Cosa pensi di Lordi vincitore dell’Eurovision Contest, un concorso comunque pop?

Mikko - Non siamo particolarmente fans di Lordi, ciò nonostante siamo contentissimi della sua vittoria, e non solo perché è fnlandese. Ha aperto sicuramente delle porte, è una vittoria delle aperture mentali, e a noi questo fa piacere. A noi più gente ascolta rock, e metal, meglio é, non crediamo sia esclusivamente underground, quando c’è qualità ovviamente. Penso anche che dall’anno prossimo ci siano più band dall’approccio rock, il che fa bene anche all’audience, perché i giovani dopo due canzoni erano annoiati e si rintanavano nei bar. Per cronaca, noi abbiamo votato la canzone norvegese.

A.R. - Ormai in Finlandia siete molto attivi, pensate di venire in Italia?

Juha - Sarebbe fantastico, adoro l’Italia. Sarebbe davvero bello suonarci, magari a Milano (anche se qualcuno mi ha rubato lo zaino appena arrivato in stazione) con i Novembre, o i Lacuna Coil. I primi li abbiamo conosciuti personalmente, i Coil no, ma sarebbe una combinata interessante.

A.R. - Vi ringrazio del tempo concessomi, potete chiudere l’intervista con un’ultima battuta.

Juha e Mikko - Andate a vedere il nostro sito internet, dove c’è del materiale interessante, così sarete un po’ preparati per quando verremo nel vostro Paese, di cui amiamo le montagne, ma soprattutto le belle ragazze.

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