Stigma
(Andrea, Vlad)
di: 
Edoardo Baldini
20/03/2008



 

L'uscita del coinvolgente When Midight Strikes! è stato come il raggiungimento di un traguardo per gli Stigma, formazione italiana dedita ad un misto di Death e di Hardcore che potrà essere apprezzato dai cultori di At The Gates e Heaven Shall Burn. A parlare del disco a RockLine.it sono Andrea e Vlad...


E.B. - Ciao ragazzi e benvenuti su RockLine.it! Complimenti per il vostro When Midnight Strikes!, che ho trovato davvero interessante e completo. Prima di tutto come va?

Andrea - Ciao! Tutto bene grazie, non vedo l’ora di parlarti un po’ della nostra musica!

E.B. - Iniziamo l’intervista parlando di When Midnight Strikes!. L’album sembra riunire in un unico sound il Death Metal di matrice svedese (At The Gates su tutti) con le nuove realtà del panorama Deathcore europeo. Ciò che più mi ha stupito è il fatto che finalmente anche l’Italia si sta muovendo in una certa direzione che finora è stata o abbastanza trascurata o non sviluppata con efficacia. Voi come avete proceduto a comporre l’album?

Andrea - Concordo in pieno con la tua analisi, in quanto gli At The Gates sono sicuramente da annoverare tra le nostre principali influenze, insieme anche a bands simili, ma più recenti, come i The Black Dahlia Murder! Per quanto riguarda la vicinanza alla scena deathcore, non penso che la nostra musica possa essere avvicinata a bands quali Suicide Silence o Job For A Cowboy, ma è innegabile che il nostro background hardcore ha influito durante il processo di songwriting, snellendo a tratti le strutture e permettendo l’uso di breakdowns e stacchi propri di quel panorama musicale. In ogni caso, hai ragione ad evidenziare come finalmente anche in Italia certe sonorità si stiano affacciando con prepotenza, e questo non può essere altro che un bene visto che in passato il nostro Paese ha sempre evidenziato ritardi notevoli sui “trend”, rendendo ancora più difficile l’uscita delle bands più meritevoli proprio perché “rimaste indietro” con la loro proposta! Il disco è stato composto subito dopo l’estate del 2005, che ha visto la band esibirsi in due scenari importanti come il Metal Camp e il Wacken Open Air, e si è svolto sviluppando in sala prove le idee che ogni componente preparava a casa, lasciando poi a Vlad il compito di aggiungere linee vocali e testi a pezzo completo. Abbiamo impiegato quasi un anno e mezzo a scrivere tutti i brani, proprio per il fatto che volevamo lavorarci tutti insieme e realizzare un prodotto che fosse il massimo che gli Stigma potevano produrre in quel momento, permettendo quindi a tutti i componenti di aggiungere del loro e sentirsi rappresentati al meglio!

E.B. - I testi delle canzoni si fermano al contesto horror o hanno ulteriori significati?

Andrea - No, esclusivamente all’horror, o meglio al primo cinema horror, quello che iniziò nei primi anni ’20 per arrivare fino alla Grande Guerra. Abbiamo deciso di affrontare quel periodo e quelle pellicole perché sono pregne di un’intensità e di atmosfere che difficilmente si possono ritrovare nel cinema horror attuale, e siamo molto orgogliosi del risultato finale!

E.B. - Già dall’artwork si evince il vostro attaccamento alle tematiche dell’orrore. Chi ha realizzato la copertina e cosa vuole esprimere?

Andrea - L’artwork è opera di Davide Nadalin, già al lavoro con Nile, Kataklysm, Sadist ed Extrema, ed è davvero una perfetta riproduzione delle tematiche trattate nel concept, riprese con l’umorismo grottesco che regnava in quel periodo, prova ne è il fatto che i cinque zombie in copertina siamo noi! Ahah! I lavori con lui si sono svolti in maniera davvero rapida e professionale, in quanto gli è bastato leggere i testi e seguire alcune nostre direttive per tirarci fuori quel capolavoro di artwork! Il significato, come quello di tutto il concept che ruota attorno a When Midnight Strikes! è semplicemente il voler omaggiare i grandi classici di quei tempi, unendo ad una tipica ambientazione horrorifica molti dettagli avvicinabili alla leggenda di Dracula e agli zombies movies!

E.B. - All’album hanno partecipato anche altri artisti del panorama estremo italiano. Potete descrivere l’esperienza di queste collaborazioni?

Andrea - Certo! Oltre ad un guest straniero, Tim Zlinsky dei The Classic Struggle, che si è interessato al progetto tramite My Space perché anch’egli un fan del primo cinema horror, abbiamo avuto l’onore di collaborare con altri validissimi artisti quali i nostri cari amici Alberto Zannier e Ivan Odorico degli Slowmotion Apocalypse, che hanno arricchito To Be Really Dead… That Must Be Glorious! con un cantato e un solo finale da urlo, e Mike dei drama gods Dark Lunacy, che ci ha sempre seguiti e supportati fin dai tempi del nostro primo ep, autore di una prova da urlo su Walking The Fields Of Apocalypse. Tutti i ragazzi hanno lavorato con noi ai Db Studios, concedendoci un po’ del loro tempo e per questo siamo loro davvero grati!

E.B. - Voi siete attivi da otto anni circa. Cosa significa, in Italia, mantenere viva l’attenzione su una band che sta gradualmente emergendo dal panorama underground? Quali sono stati i vostri maggiori sacrifici fin dalla vostra unione?

Andrea - Per quanto mi riguarda, essendo entrato nella band solo da un anno, va detto che di sacrifici se ne sono già fatti e se ne stanno facendo ancora molti. Suonare dal vivo, macinare centinaia e centinaia di km, far conciliare gli impegni della band con gli orari di lavoro e tante altre cose sono ormai diventate parte integrante delle nostre vite, sicuramente i ragazzi potrebbero raccontarti molti altri aneddoti, in ogni caso, conoscendoli già da diversi anni nella scena locale e avendo condiviso con loro il palco in svariate occasioni anche quando non suonavamo nello stesso progetto, ti posso dire che qui tutti si sono sempre fatti un culo pazzesco, ricevendo belle gratificazioni ma anche bastonate non indifferenti! In fondo il bello della musica, dopo il divertimento, è soprattutto questo: nulla ti è dato, tutto va guadagnato!!

E.B. - Credo che alcune canzoni del disco siano davvero travolgenti e complete nella struttura. La mia preferita è di certo la terza Silver Bullets and Burning Crosses, che è ricca di tutti gli elementi della scena svedese e di quella della moderna Metalcore. Da quali gruppi in particolare traete ispirazione?

Andrea - Ti ringrazio! Sì Silver Bullets And Burning Crosses racchiude molte delle nostre influenze, ed è anche uno dei pezzi a cui non rinunciamo mai nei nostri live! Per quanto riguarda le influenze, sicuramente il death svedese di In Flames, At The Gates, Soilwork e Dark Tranquillity, come anche bands più recenti come The Black Dahlia Murder, Heaven Shall Burn, Unearth e As Blood Runs Black. In ogni caso, tutti noi spaziamo a livello di ascolti un po’ in tutta la scena estrema e metal in generale, e forse questo ci aiuta anche ad avere un metodo di valutazione dei nostri brani molto critico e consapevole, io per esempio vado matto per gli Opeth e i Black Label Society, quest’ultimi anche per le prodezze di quel genio di Zack Wilde! Ahah!

E.B. - Una domanda per Vlad: sono rimasto alquanto impressionato dal tuo timbro vocale che riesce a trascinare l’ascoltatore per tutta la lunghezza di una canzone. Qual è il tuo segreto per cantare allo stesso livello di Marcus degli Heaven Shall Burn?

Vlad - Grazie mille per il complimento, Marcus è davvero un grandissimo cantante e la cosa mi fa davvero molto piacere! Durante i lavori su When Midnight Strikes! ho pensato di limitare l’uso delle doppie voci, come nei nostri precedenti ep, evitando quindi intrecci continui di scream e growls che conferiscono sì un’impronta caotica e “killer” ai brani, ma allo stesso tempo tendono a far perdere un po’ il filo del discorso. Così, dopo averne parlato con Ettore Rigotti, ho deciso di usare una timbrica più chiara ed evocativa, che meglio potesse interpretare il concept legato al disco, raggiungendo un risultato finale che mi soddisfa davvero in pieno!

E.B. - Sarete gruppo spalla ai Sick Of It All e già avete suonato con gruppi del calibro di Entombed, Soulfly, Black Dahlia Murder, Converge e Napalm Death. Che emozione si prova a condividere il palco con altre realtà che hanno fatto e stanno facendo la storia del genere estremo?

Andrea - Sono state tutte esperienze davvero eccezionali, anche perché ci hanno permesso di imparare tante cose e allo stesso tempo di individuare le nostre pecche, confrontandoci con i migliori esempi della piazza, ricordo ancora che la prima volta che abbiamo suonato con i Black Dahlia Murder mi tremavano le gambe Ahahah! Oltre all’indiscutibile bravura di quelle bands dal vivo, mi ha molto impressionato anche il fatto che quasi tutte fossero composte da persone molto alla mano e realmente interessate alla nostra musica e a darci consigli su come migliorare i nostri errori, guadagnando ulteriore rispetto e credibilità agli occhi di tutti noi!

E.B. - Qual è il vostro impatto live? Riuscite a riprodurre il feeling di When Midnight Strikes! ?

Andrea - Siamo molto migliorati, rispetto ai primi tempi e se devo essere sincero ci stiamo evolvendo di volta in volta, evitiamo errori passati e ne traiamo preziosi insegnamenti…si devo dire che stiamo maturando una certa esperienza ma il lavoro è ancora lungo e faticoso prima di inscenare una performance live di elevato livello. Ciò nonostante sono contento, anche per quello che mi riguarda, di aver ottenuto insieme ai ragazzi e grazie al loro aiuto, una certa sicurezza dei pezzi in poco tempo, che ci permette di divertirci davvero tantissimo.

E.B. - So che attualmente siete impegnati a promuovere l’album con una discretamente intensa attività live. Vi divertite in tour o al tempo stesso ritenete che sia un impegno stancante?

Andrea - Certo alcune date hanno destinazione molto distanti da noi, ma che dire…nulla ti dà più adrenalina di un’esperienza live, se poi a questa aggiungi il fatto che i pezzi che porti sono i tuoi e il pubblico li apprezza, beh è impagabile! Quella è stata davvero stancante, due giorni di riprese massacranti, in cui oltre a suonare mi è toccato persino interpretare il giovane Conte Dracula! Ahahah! In ogni caso, direi che è stata un’altra esperienza indimenticabile, perché oltre ad esserci divertiti tantissimo, siamo riusciti a raggiungere un risultato di tutto rispetto considerando il budget a disposizione! Da qualche settimana potete vedere il clip sul nostro Myspace e sulla pagina YouTube, dategli un’occhiata!!

E.B. - Per quanto riguarda i contratti che vi sono stati proposti in quest’ultimo periodo, ne avete ufficializzati alcuni. Potete indicarceli?

Andrea - Sì, oltre al contratto con la nostra etichetta, l’americana Pivotal Rockordings, che sta lavorando davvero in maniera incredibile sulla nostra promozione e sulla distribuzione del disco, abbiamo anche firmato alcuni contratti di endorsements con marchi di valore nell’ambito musicale come Hughes & Kettner, Manne, Bulk Music e Shure, attraverso l’importatore Sisme, ma anche con brands di abbigliamento come Ed Stone Rockwear e Black Flys Sunglasses e con Deepline Tattoo.

E.B. - Grazie per quest’intervista. Vi auguriamo in bocca al lupo per il vostro futuro, perché davvero crediamo che band come voi possano solo aiutare a far emergere il panorama italiano. Potete concludere l’intervista come preferite. A presto da RockLine.it!

Andrea - Grazie mille a te, un ringraziamento particolare va anche a tutto lo staff di RockLine.it e a tutti coloro che ci hanno supportato fin’ora e che lo faranno acquistando When Midnight Strikes! appena uscito! Grazie anche per i complimenti per l’album, sono sempre molto graditi, speriamo di risentirci presto!

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