Sleepytime Gorilla Museum
(Michael Mallender)
di: 
Edoardo Baldini
09/03/2007



 

Gli stravaganti Sleepytime Gorilla Museum, forti della ri-edizione dello stupendo Grand Opening And Closing, si concedono a RockLine.it, presentando il loro tratto avant-gardistico e bizzarro attraverso Michael Mallender...


E.B. - Ciao Michael! Come va? Benvenuto su RockLine.it e grazie per averci concesso quest’intervista.

Michael - Ciao! Tutto bene. Tu invece?

E.B. - Anch’io grazie. Partiamo parlando della ristampa di Grand Opening And Closing, che può essere considerato un grande disco per i suoi intenti sperimentali. Quali sono le tue impressioni riguardo l’album?

Michael - Sì parliamo di Grand Opening And Closing. L’abbiamo appena ristampato in parte, come sai, per pubblicarlo in Europa e anche per inserire alcune canzoni che riflettano la nuova line-up della band. Gli Sleepytime Gorilla Museum hanno infatti subito diversi cambi di line-up: non meno di tre batteristi han reso onore al trono degli Sleepytime Gorilla Muesum. Dicevi…le impressioni? Beh, è un album aggressivo, allo stesso tempo molto tranquillo e molto rumoroso. E’ tutto strutturato tra questi due poli, non senza metodo e non in modo statico, ma è frutto di una ricerca costante. Penso che il nostro prossimo album rispecchi maggiormente il debutto perché anch’esso si colloca tra quei due poli, che sono comunque certamente distanti. Per farla breve, esploriamo ciò che sta “al centro”.

E.B. - Perché siete così interessati agli show di burattini e al Dadaismo?

Michael - Beh, ad essere sincero, gli Sleepytime Gorilla Museum non sono mai riusciti ad includere granché degli show di burattini, sebbene ci siamo sforzati instancabilmente a provarci. Abbiamo anche chiamato una nostra canzone Puppet Show in modo che fosse una sorta di “richiamo alle armi” per tutti i burattinai che volessero unirsi a noi, una ciurma di burattinai stanchi e malcontenti da tutto il mondo! Purtroppo, non abbiamo incontrato questi poveri bastardi, sempre che in realtà esistano! Per quanto riguarda il Dadaismo, penso che siamo stati ingiustamente comparati a tal movimento. Le persone, per alcune ragioni, si aspettano un gusto dadaista dalla nostra band, specialmente quando stanno cercando seriamente di comunicarci qualcosa.

E.B. - Di solito come procedete a scrivere una canzone? Ognuno lavora da solo o componete tutti insieme?

Michael - Entrambe le cose e nessuna. E’ vero. Non sto diventando un Dadista! Lo dico con onestà! Ci sono diversi livelli di specificità che il compositore porterà nella band con le sue canzoni. A volte, tutto è già scritto, da ogni rullata di batteria ad ogni riff di chitarra. Altre volte, il compositore porterà una sorta di ombra che un giorno potrebbe diventare canzone, grazie alla struttura che viene conferita gradualmente da tutto il gruppo.

E.B. - Perché avete scelto Grand Opening And Closing e Of Natural History come titoli dei vostri album?

Michael - Grand Opening and Closing! Of Natural History! Sembravano ottime idee in quei momenti.

E.B. - Qual è il significato delle vostre copertine?

Michael - Devo veramente rispondere? Non sono l’artista…e avrai grande difficoltà a provare a contattare i responsabili di questi disegni aberranti a penna ed inchiostro! Non posso dirti altro! So solo che mi diverto troppo a guardarle.

E.B. - Molti strumenti sono creazioni casalinghe di Dan Rathbun. Puoi presentarci brevemente alcuni di loro, spiegando la loro peculiarità?

Michael - Va bene! Ecco le nostre stranezze sonore per la gioia di chi ascolterà e ballerà!
SEE! Il nostro Sledgehammered Dulcimer! Sette piedi di orrendo, bruttissimo legno, sui cui sono distese non meno che sei corde di pianoforte, rubate dalla tomba dello stesso Chopin e usate con orribile e roboante precisione. A volte gli piace essere strofinato con giganteschi bastoni di metallo! Altre volte gode nell’essere sculacciato dai martelli del pianoforte. Devi essere così saggio da non deluderlo.
BEHOLD, ANEW! La Percussion Guitar! Fatta di legno! No, non è una chitarra, e neppure una barca. Sono sei corde accordate senza precisione. Penso che fosse atzeca in origine, ma non ne sono sicuro. Anche lei comunque ama essere strofinata, ma col legno.

E.B. - State lavorando a del nuovo materiale? Pensi che lo stile degli SGM cambierà con le future pubblicazioni?

Michael - Di sicuro. Dunque, abbiamo canzoni appena scolpite che abbiamo scolpito per la nostro nuovo album/scultura. Ci siamo presi un anno di pausa per scrivere e registrare il nostro nuovo album, che è stato scolpito in tempi recenti.

E.B. - Il vostro sound è chiamato “Rock contro Rock”; mi sembra che questo sia stato abbastanza ispirato da Frank Zappa, ma quali suono le vostre band o artisti preferite?

Michael - Swans. Bauhaus. Ligeti. Gabriel. Emperor. Monk. Diamond. Frith.

E.B. - Vi sentite parte di una scena particolare o pensate che gli Sleepytime Gorilla Museum siano una band che si separa da qualsiasi corrente?

Michael - Una scena dici? Dunque qui a Oakland si, siamo parte di un gruppo di musicisti e amici molto uniti. Una nostra amica, Julia, lo chiama il Network dei Musicisti Spaccosi di Oakland. Io però la chiamerei una scena. Ma forse non so cosa sia una scena.

E.B. - Sarete a Udine il prossimo Aprile. Siete mai stati in Italia? Che rapporto avete con il nostro paese?

Michael - Non ci sono mai stato, devo dire che sono molto eccitato all’idea! Penso di essere l’unico componente della band che non ci sia ancora stato. Ho sentito che si mangia del cibo li da voi, è vero? Molto interessante. Non vedo l’ora. Sto morendo di fame. Letteralmente.

E.B. - Come reagisce il pubblico americano alla vostra musica? Come reagisce Oakland in particolare?

Michael - Ci siamo costruiti piccoli centri di persone gentili che visitiamo attraverso gli Stati Uniti. Stranamente, ad Oakland non ci sono tanti posti dove suonare. Oakland è un bel posto per cacciare, scrivere, e stare con gli amici. In un certo modo, Oakland è fuori dai radar. Fallisce nell’essere “alla moda”, e per questo fa un po’ da asilo per i musicisti. È anche poco cara. Per adesso. In generale.

E.B. - Hai degli altri progetti oltre agli Sleepytime Gorilla Museum? Puoi presentarceli brevemente?

Michael - Nils è nei Faun Fables, un duo con Dawn “The Faun” McCarthy. Se non li hai ancora ascoltati, ti prego di farlo. Sentili. E ascoltali se ne hai il coraggio. Inoltre, sia Dan che Nils erano negli Idiot Flesh, una specie di antenato degli Sleepytime. Da allora sono diventati inascoltabili, ma possono essere ascoltati. Carla è piena di furia musicale! Non credo ci sia abbastanza spazio in tutto l’universo per menzionare tutti i suoi successi. Ma ci proverò. Ci sono i Two Foot Yard, una band composta da voce, violino, violoncello e batteria. Ci sono anche i Tin Hat, un gruppo di jazz da camera. E la lista va avanti… Quando non è impegnato a modificare il nostro tour bus, creare un nuovo grottesco strumento musicale dell’orrore, o a fare da engineer alla nostra band, è un produttore molto amato. È co-proprietario della Polymorph recording studios, da lungo tempo nido degli Idiot Flesh e degli Sleepytime Gorilla Museum. Ti ho gia detto che ha costruito questo studio? Con il legno! Gli piace vivere in posti che lui stesso ha costruito! Pauroso! Mathias suona la batteria col fervore posseduto solo dai quegli ignoti cresciuti col metodo jazzista. Egli, assieme a Carla si è immerso nel mondo sconosciuto chiamato The Book Of Knots. Questo mondo è cosparso da immersioni tematiche musicali, inseguimenti in macchina, annunci pubblici e comparse di ospiti dall’apocalisse. Anche io faccio parte di un culto non tanto segreto, un cartello internazionale di stanchi compositori, troppo ossessionati dalla perfezione per scrivere musica. Gente così tende a nascondersi, ma le nostre fila sono larghe. Siamo la Società per la Composizione d’Immersione. Siamo sotto il tuo pavimento. Un album di musica fuoriuscita dai cinque lunghi anni di ricerca condotta da me e dall’altro fondatore, uscirà tra breve. In ogni caso, www.ics-hub.org

E.B. - Come ultima domanda, volevo sapere qual è il significato e il concetto dietro Sleepytime Gorilla Museum...

Michael - Prova a respirare, normalmente, ma senza ritmo, se ci riesci.

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