Sleeping Years, The
(Dale Grundle)
di: 
Alice Lazzati
10/12/2008



 

RockLine.it ha incontrato gli irlandesi Sleeping Years in occasione del loro concerto a Spazio Musica (Pavia). Nata dall’idea dell’ex Catchers Dale Grundle, cantante e polistrumentista del nuovo progetto, la band propone una musica autunnale e nostalgica, arricchita del contributo della violoncellista Michelle So e del tastierista Dan Wood...

A.L. - Ciao Dale, siamo molto felici di avervi qui a Pavia a suonare! Ma iniziamo subito… Volevo sapere, quali sono le principali differenze fra i Catchers e gli Sleeping Years? Possiamo dire che gli Sleeping Years sono il tuo progetto principale, dato che hai scritto e registrato tutte le canzoni da solo?

Dale - Anche per i Catchers ho scritto le canzoni da solo; possiamo dire che in termini di scrittura gli Sleeping Years e i Catchers siano più o meno la stessa cosa, ma in termini di band è molto diverso. Con i Catchers venivamo tutti dallo stesso posto, siamo cresciuti insieme e ci siamo trasferiti a Londra insieme. Gli Sleeping Years sono qualcosa che si è sviluppato gradualmente, cresce ogni anno e cambia ogni volta e questo è fantastico perché possiamo suonare in molti modi diversi. Stasera suoneremo con chitarra e piano ma suoniamo anche con violoncello, batteria e l’intera band. Con i Catchers era invece sempre più o meno la stessa line-up ogni sera.

A.L. - Come è nato l'album We're Becoming Islands One By One?

Dale - Per prima cosa ho registrato a casa tre Ep...

A.L. - Stavo giusto per chiederti a proposito di loro! Il loro artwork è davvero interessante! Chi l'ha fatto?

Dale - Il team di designers Pika Pika, che sono nostri amici. Stanno iniziando proprio adesso con questo lavoro, appena finito il college. I tre Ep sono il primo progetto che hanno fatto, e ci sono voluti nove mesi per terminarlo. Abbiamo prodotto 500 copie del primo e 750 degli altri due.

A.L. - Ti piace il processo di scrittura delle canzoni? I testi sono importanti per te?

Dale - Sì, penso di sì. Lo amo ma è molto difficile. Ogni volta che inizio una nuova canzone è molto complicato, devo iniziare di nuovo dal nulla, dalle piccoli pezzi da comporre. Sono come puzzle, alcune canzoni possono impegnare diversi mesi per essere completate, qualche volta ci vuole addirittura un anno. Può esserci una canzone che non ha senso finché non l'abbandoni per un po' e poi ci ritorni; altre canzoni, invece, si scrivono da sole in tre minuti. E' strano, io stesso non capisco molto come succeda.

A.L. - So che hai lavorato per un po' di tempo in una libreria. La letteratura è una parte importante della tua vita?

Dale - Sì, ci ho lavorato per un po' di tempo. Ho sempre letto molto, e anche come band siamo abbastanza colti (ride N.d.R.). Mi piaceva la poesia da più giovane, in realtà ho iniziato a voler essere uno scrittore e solo dopo la musica è entrata nella mia vita.

A.L. - E in quel periodo hai lasciato la musica da parte? Cosa ti ha fatto cambiare idea e ti ha fatto tornare all'ambiente musicale?

Dale - Penso di non aver avuto altra scelta. La musica mi ha semplicemente seguito, le mie mani quasi prudevano se non suonavano... Non c'è nient'altro nella mia vita che mi fa sentire nel stesso modo della musica. Non posso abbandonare la musica e la musica non può abbandonare me

A.L. - Avete un'etichetta in Francia, so che avete anche iniziato il vostro tour da lì; perché il vostro contatto con la Francia è così forte?

Dale - I Catchers erano molto famosi in Francia, non so perché, ma forse perché Il dj Bernard Lenoir ci passava spesso in radio. Ora comunque è molto diverso, ci sono persone che non conoscono i la mia vecchia band, persone più giovani, e questo è molto bello per noi! (ride N.d.R.) Ma è bello per noi anche suonare in Italia, visto che in realtà è la prima volta che veniamo qui!

A.L. - Davvero? Vi state divertendo durante la permanenza?

Dale - Sì, oggi è il nostro primo giorno qui...

A.L. - Allora, benvenuti in Italia!

Dale - Staremo qui circa una settimana.

A.L. - Molte persone ti hanno paragonato a songwriters come Sufjan Stevens e Bright Eyes. Preferisci qualcuno fra loro?

Dale - Mi piace molto Damien Jurado e in realtà noi apriremo per lui a Londra e sono molto contento di questo. Poi io ascolto a diversi generi di musica, generalmente evito di ascoltare molti songwriters. Sono sempre troppo preoccupato di copiare involontariamente qualcosa inconsciamente, anche se probabilmente è soltanto una mia fantasia.

A.L. - C'è un'esperienza accaduta in tour che vi divertite ancora a ricordare?

Dale - Abbiamo fatto un concerto con gli Sleeping Years a un festival, in un posto veramente bello con ottimi concerti e anche le persone che lavoravano per il festival erano davvero incredibili e si sono prese davvero cura di noi... Ma dopo il concerto c'era davvero troppo alcol in giro (ride) e loro continuavano a portarne... Penso che Dan finì più o meno senza nulla addosso, corse nella foresta, perse tutto quello che aveva in tasca, come soldi e chiavi... Immagina la contentezza di guidare per undici ore e finire così senza nulla!

A.L. - Immagino sarete stati contenti di tornare a casa...

Dan - In realtà io dovevo guidare fino a casa, quindi immagina... Ho imparato un sacco di cose quel giorno!

A.L. - C'è qualche nuovo gruppo nella scena londinese con cui vorreste collaborare?

Dale - Siamo molto fortunati perché siamo molto amici di Ben Eshmade dell'Artic Circle, che lavora con un sacco di gruppi, e suoneremo con loro per Natale. Al momento sto registrando un Ep per Natale, c'è addirittura un coro e altri strumenti aggiunti, Dan suona il piano e Michelle il violoncello anche se non nella mia stessa canzone.

A.L. - Pensate che la canzone pop perfetta possa esistere o che sia qualcosa che le persone immagino solo nelle loro teste?

Dale - Io cerco sempre di raggiungerla! So che le persone cercano di crearla, ma io amo molti tipi diversi di musica e anche se continuo a tornare a comporre canzoni pop cerco anche di fare altre cose, di sperimentare e mettermi alla prova. Ma se riesci a fare una canzone di tre minuti che è perfetta è davvero ottimo. Qualche giorno voglio scrivere la canzone pop perfetta e altri qualcosa che ha più livelli in esso...

Dan - La perfezione della canzone pop è una grande tradizione, quando puoi usare solo tre accordi e non devi essere troppo complicato e di grande effetto, questo funziona semplicemente e non riesci a capire come qualcuno non ci avesse mai pensato prima

A.L. - Allora buona fortuna con il vostro tour in Italia. Grazie per questa intervista!

Dale - Grazie a voi!

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