Siouxsie And The Banshees
(Steven Severin)
di: 
Edoardo Baldini
20/02/2007



 

Intervista esclusiva per RockLine.it a Steven Severin, storico bassista della band che ha sconvolto il panorama Post Punk londinese degli anni Ottanta, prefigurando le evoluzioni della DarkWave e del Gothic Rock, i Siouxsie And The Banshees...


E.B. - Ciao Steven. E’ un onore poter intervistare un grande musicista come te. Come stai?

Steven - Sto bene. Mi sto godendo un momento di pausa, così che possa pianificare al meglio il mio tour da solista.

E.B. - Cominciamo l’intervista parlando del tuo passato nei Siouxsie And The Banshees. Cosa ti ricordi dei primi anni? Facevate parte della scena Post-Punk londinese, e davate il vostro contributo all’evoluzione di una nuova scena musicale.

Steven - Durante i primi due anni, eravamo sempre sorpresi di come tutti quelli vicino a noi ricevessero contratti, mentre noi eravamo il gruppo dai concerti sold out, ai quali veniva sputato sopra dalle label. Sono più che altro ricordi di come la band stava crescendo e creandosi i muscoli, oltre ad un credo.

E.B. - Mentre il contesto sociale com’era? Che posizione prendevate in quegli anni?

Steven - E’ spiegato abbastanza bene dal documentario Filth & Fury, che mostra come l’intera Inghilterra fosse in agitazione. Do la colpa di questo a Peter Gabriel.

E.B. - Quale fu l’atmosfera del vostro primo concerto a Londra? Quale fu la reazione del pubblico? C’erano anche amanti del Glam, Punk o Wave ai vostri concerti?

Steven - Beh, furono in generale concerti molto vivaci! C’era sempre una piccola porzione di gente che veniva ai nostri concerti solo per sputarci addosso e mandarci a quel paese. Li chiamavamo Foraggio dei Tabloid. Però alla fine scomparsero.

E.B. - Qual è il tuo rapporto con Venus in Furs dei Velvet Underground? Che emozioni ti dà quando l’ascolti?

Steven - Sono sempre stato un fan della band e di questa canzone in particolare. Il fatto è che adoro il nome “Severin”, ma non ha niente a che fare con il personaggio, o il sentimento della canzone, anche se essa è unica e nessuno è riuscito a riscriverne una simile.

E.B. - Hai qualche rammarico della tua carriera passata?

Steven - Sono abbastanza fiero del successo che abbiamo avuto come band. Sì, abbiamo fatto degli errori, ma alle volte sembravano più maledizioni (per esempio lo staff in continuo cambiamento). E’ sempre stata una lotta, e qualcuno dirà che è proprio questo che ha fatto in modo che le canzoni fossero aggressive. Non ne sono così sicuro. Mi chiedo che cosa avessimo potuto suonare se fossimo stati davvero “felici”.

E.B. - Che cosa ti ricordi del progetto The Glove?

Steven - Solo cose belle. Fu molto divertente riscoprire Blue Sunshine con Robert l’anno scorso per conto del progetto di rimasterizzazione degli originali. Ha riacceso la nostra amicizia, e forse Glove 2 non è poi così lontano.

E.B. - Come si vede dalle versioni remaster dei primi album dei Siouxsie And The Banshees, sei ancora molto interessato al tuo passato. Mi chiedo se ci sarà modo di vedere una nuova reunion (forse per un altro tour) del gruppo?

Steven - Sono molto fiero del lavoro che ho fatto, e voglio preservare questa eredità, tutto qui. Speravo ci fossero degli extra da aggiungere alle versioni remaster, ma non ne rimangono molti. Non ci sono piani per una reunion e penso non ci sia niente di più frustrante che dover risuonare tutte quelle canzoni di nuovo. Preferisco che lo faccia Siouxsie.

E.B. - Purtroppo qualche giorno fa hai cancellato il solo tour che avevi pianificato. Avevi detto che saresti venuto in Italia, quindi vorrei chiederti a nome dei fan quando potranno vedere di nuovo Steve Severin suonare nella loro terra.

Steven - Spero non ci vorrà molto. L’invito degli italiani è ancora aperto, quindi un giorno suoneremo da voi.

E.B. - So che Siouxsie pubblicherà il suo primo album da solista. Che effetto ti ha fatto questa notizia?

Steven - C’è una parte di me che vuole che il disco sia magnifico. Se prende le giuste decisioni assieme ai produttori e ai suoi collaboratori, allora è molto probabile che sia un successo. Ok, questo era per essere magnanimo. In realtà, penso che sia arrivata con un ritardo di 20 anni.

E.B. - Chi è Steven Severin oggi? Che cosa farà nel futuro?

Steven - Al momento mi considerò un compositore di musica per film. E’ ciò che amo al momento, e sono sempre al lavoro per questo obiettivo. Tuttavia, non riesco mai a star fermo, quindi non so cosa mi aspetti in futuro. Mi piacerebbe una nuova collaborazione.

E.B. - Questo è tutto. Grazie Steve per la tua disponibilità. Spero di rivederti presto in Italia. Puoi chiudere l’intervista come ti pare, ciao da RockLine.it!

Steven - Ciao a tutti!

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