Shels
(Mehdi Safa)
di: 
Edoardo Baldini, Annarosa Moroni
05/08/2007



 

Gli Shels rappresentano una rivelazione del 2007 nella scena sperimentale americana e il debut Sea Of The Dying Dhow, a cavallo tra Post-Rock, Darkwave e Folk, è la prima testimonianza della loro inventiva. RockLine.it ha raggiunto il cantante Mehdi Safa per parlare dell'album e dei progetti futuri del nuovo act californiano...


E.B. - Ciao! Prima di tutto, congratulazioni per il vostro album di debutto, l'ho trovato molto interessante. Potresti presentare la band al pubblico italiano?

Mehdi - Quando le band inglesi Mahumodo, Eden Maine e Fireapple Red andarono in tour insieme, nacquero delle profonde amicizie tra membri di formazioni diverse, e quando tutte e tre le band alla fine si sciolsero le amicizie rimasero e divennero il fondamento per un nuovo progetto che avrebbe portato ogni membro ad un livello superiore. Il progetto si sarebbe chiamato Shels e dopo tre anni nei quali abbiamo scritto dei pezzi e registrato, nel Giugno 2007 gli Shels hanno deciso di presentare un album di debutto e, con una manciata di show, il loro particolarissimo modo di suonare e di vedere la musica e la vita in generale. Il progetto rappresenta l'insieme di buone sensazioni, buoni amici e energie positive; il gruppo farà un paio di concerto all'anno.

E.B. - Quanto avete impiegato a comporre Sea Of The Dying Dhow e perché avete scelto questo titolo?

Mehdi - La maggior parte del disco è stato scritto in un paio di mesi, ma le registrazioni definitive non sono venute fuori fino a tre anni dopo, soprattutto a causa di impegni giornalieri che si sono intromessi. Il titolo riflette lo stato attuale del mondo secondo la nostra visione, una barca che sta affondando(Dhow), in termini di valori umani realmente importanti e progresso. Paura crescente, depressione che sale, solitudine, sensazioni negative continuano ad avvelenare le relazioni e addirittura imperi che un tempo erano magnifici. Il progresso tecnologico e la crescente complessità delle nostre vite quotidiane agiscono come una droga per tenerci occupati e distratti dalle cose veramente importanti...le buone sensazioni e la pace... Ma, non tutto è sempre malinconia e depressione e, come gli imperi sorgono e cadono, così come le relazioni...il potenziale per la luce e perfino per la pace, continuerà ad esistere.

E.B. - Da dove avete preso ispirazione? E come etichettate il vostro stile? Forse come un mix di Post Rock e Darkwave?

Mehdi - I film sono stati una grande fonte di ispirazione -il concetto di amare e perdere qualcuno- e poi c'è una lunga lista di influenze musicali che includono: Godspeed You! Black Emperor, Willhaven, Elliot Smith, The Bad Plus, Pink Floyd, Phillip Glass, James Horner, A Silver Mount Zion e molti altri... Guardatevi Pan's Labrynth... Un gran bel film.. Se poi volete etichettarci, potresti dire che la nostra è musica per le fiabe.

E.B. - L'album è un concept? Di cosa parlano i testi?

Mehdi - Nascita, raggiungere l'apice, il declino, la morte, ma soprattutto tutto ciò che viene dopo queste cose.

E.B. - Chi ha disegnato l'artwork dell'album e cosa rappresenta?

Mehdi - Io ho disegnato la cover, quando mi trovavo a Teheran, in Iran, a visitare mia nonna. Raffigura un umano super-evoluto, l'ultimo della sua specie, che cerca di sfuggire a un'esplosione nucleare dietro di lui. Nell'angolo in basso a sinistra vedrete che i bomber B52 hanno appena sganciato il loro carico.

E.B. - Ritieni che ci siano degli elementi folk nella vostra musica? Alcuni passaggi mi ricordano gli Agalloch

Mehdi - Certamente! Il prossimo album avrà più elementi folk! Tom (il batterista) ascolta qualsiasi tipo di musica, compreso il folk, io poi sono un grande fan della musica folk e le mie playlist ne includono molti pezzi... Le cose sono migliori quando sono più semplici... e spero che la nostra musica alla fine diventi sempre più semplice come alcune delle migliori melodie folk.

E.B. - Avete già suonato Sea Of The Dying Dhow live? Qual è il feedback di Los Angeles alla vostra musica?

Mehdi - Non avremmo mai potuto anticipare il feedback che abbiamo ricevuto, i nostri show sono stati monumentali e alcuni grandiosi, nonostante le centinaia di concerti che abbiamo fatto con le nostre vecchie band... Il feeling era più puro e c'era un'interazione genuina tra il pubblico e chi suonava...gli show avevano un'atmosfera magica e da sogno, estremamente spirituale; quando finivamo ci sentivamo ristorati come se fossimo stati a meditare per un’ora...

E.B. - Che relazione c'ètra voi e altre band come Isis e Red Sparowes? Potresti descriverci la scena musicale in California?

Mehdi - Siamo relativamente nuovi sulla scena, quindi non abbiamo ancora avuto la possibilità di collaborare con quelle band... Siamo ansiosi di esibirci in un paio di concerti chiave in quell'area e ci piacerebbe molto fare qualcosa con loro... La scena musicale in California è in qualche modo frammentata e difficile da identificare...diversa da quella canadese e inglese che èmolto più ricca, ma da qualche anno grazie a band come Isis e Red Sparowes e altre più heavy come gli Intronaut e gli Aurura Black che sono della zona c'è un’aria di eccitazione in città. Credo che le cose stiano migliorando qui in California.

E.B. - Quali sono i vostri progetti futuri per gli Shels?

Mehdi - Ora stiamo registrando l'erede di Sea Of The Dying Dhow. L'album è stato sperimentalmente chiamato Plains Of The Purple Buffalo e dovrebbe essere disponibile in tutto il mondo attraverso la nostra etichetta personale, Shelmusic, nel Gennaio 2008. Ci stiamo anche preparando a far uscire un EP con nuove canzoni che includono una versione completa del singolo Water. Sarà disponibile ad Ottobre.

E.B. - Hai altri progetti oltre agli Shels?

Mehdi - Facciamo anche molte altre cose, e tutti gli altri membri sono occupati con i loro side-projects...io sono impegnato con i film, soprattutto indipendenti... Alcuni degli altri progetti che abbiamo sono: Parliament of Owls, Mia Hope, Kayah e molti altri...

E.B. - Chi ha creato il nome Shels e cosa significa?

Mehdi - E' il simbolo d tutto ciò che rimane quando qualcosa di meraviglioso finisce, alla fine nulla ci appartiene, nulla dura per sempre... Alla fine i gusci sono tutto quello che rimane, e con il tempo anche loro spariranno. Come musicisti ed artisti, la musica che componiamo non è da tenere per noi: prima riusciamo a liberarci del nostro ego e a capire che l'arte e la musica sono una cosa comune a tutti gli uomini, come inspirare, espirare e parlare, prima possiamo cominciare a provare la vera pace. E quindi, su questa scia, non è importante chi ha creato il nome.

E.B. - Come sono i vostri rapporti con l'Undergroove? Credi che sia una buona etichetta per i nuovi esponenti dell'Experimental e del Core?

Mehdi - L'Undergrove è una grande etichetta e ha giocato un ruolo importante nella realizzazione del nostro debut album. Ho conosciuto Darren Sadler per anni ed è una persona buona ed onesta. Lavora duramente e ha delle priorità, la famiglia per prima! E se hai la fortuna di farne parte, si prenderà cura di te come di se stesso. Lo rispetto molto e sono davvero contento che abbia preso parte alla release. Cercate delle altre release per quest'etichetta! C’è della musica emergente incredibile... Personalmente vi raccomando Down I Go, Charger, The Ghost Of A Thousand e The Abominable Iron Sloth.

E.B. - Grazie molte per questa intervista, vi auguro buona fortuna con i vostri progetti. Potete concludere come preferite, a presto da RockLine.it!

Mehdi - Grazie RockLine.it, speriamo di poter suonare presto vicino a voi!

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente