Pure Reason Revolution
(Jamie Wilcox)
di: 
Edoardo Baldini
15/02/2007



 

Pochi giorni prima della pubblicazione dell'album di debutto The Dark Third, gli americani Pure Reason Revolution si raccontano a RockLine.it, presentandosi al pubblico italiano che li potrà ammirare nel prossimo tour in supporto ai Blackfield di Steven Wilson...


E.B. - Ciao e benvenuti su RockLine.it! Grazie per il tempo messoci a disposizione e complimenti per il vostro album di debutto, The Dark Third. L'ho trovato molto interessante e perfettamente prodotto. Per prima cosa, per iniziare l'intervista, che ne dici di presentare la band ai nostri lettori?

Jamie - Bene, ciao a tutti e grazie per le tue parole gentili. La band è formata da Jon Courtney, voce, chitarra e altre stregonerie tecniche. Chloe Arper, voce, basso, tastiere e tambo. Jamie Wilcox, chitarra e voce, e Paul Glover alla batteria.

E.B. - Parliamo del vostro moniker. Penso che Immanuel Kant sarebbe veramente orgoglioso di questa scelta...Cosa ne pensi?

Jamie - Di certo avevo pensato che sarebbe stato profondamente onorato ad avere il nome della propria opera come nostro moniker!

E.B. - Per quale motivo siete così interessati nell'esporre temi filosofici o psicoanalitici, come quello connesso ai sogni?

Jamie - Penso che non siamo mai usciti dalla nostra strada nello scrivere i nostri testi o nel proporre titoli psicoanalitici, ma sentiamo che la musica non deve essere monodimensionale come un sacco di band oggigiorno. Come gruppo siamo affascinati dalle domande che nascono sull'origine e il significato dei sogni. Fino al giorno in cui moriremo, noi passeremo più di sei anni della nostra vita a sognare e un terzo della nostra esistenza addormentati. Crediamo che un soggetto come questo sia molto più interessante che scrivere dell'andare fuori e ubriacarsi con i tuoi amici a Londra.

E.B. - Chi ha disegnato la cover e che cosa significa?

Jamie - Abbiamo lavorato con un'azienda chiamata Blue Source, volevamo una visuale che riflettesse la qualità eterea della musica. Gli abbiamo dato una lista piena di idee sul che cosa ci aspettavamo e loro sono venuti da noi con una gamma di differenti design con l'enfasi sulle statue.

E.B. - Prendendo in considerazione la musica, quali band hanno influenzato di più il vostro song-writing?

Jamie - Beh, è una domanda difficile, così tante band ci hanno influenzato in così tanti anni. Penso che si potrebbe dire che le maggiori influenze siano i Beach Boy, i Pink Floyd, Nirvana e Enrique Iglesias... uhm, forse questo solo per me! Ci sono così tanti gruppi che ci hanno influenzato e ce ne sono di più adesso, anche band a cui tu non avresti pensato ma che credo terremmo solo per noi. Non voglio shockarti.

E.B. - Penso che il vostro suono sia molto originale e particolare, unendo progressive, elettronica, psichedelia, alternative. Secondo te, sei legato a questi stili?

Jamie - Credo che questo vada di pari passo con l'ultima domanda. Come band ci piace ascoltare una gamma veramente ampia di musica, penso sia sbagliato legare la tua visione ad un certo stile o genere. Ogni componente della band ha il suo proprio stile individuale e la sua propria inclinazione e penso che questo renda la nostra musica un pochino più interessante.

E.B. - Quanto tempo avete impiegato per comporre il disco e come avete proceduto?

Jamie - L'album raccoglie le cose migliori degli ultimi due anni. Per scrivere e registrare il disco, siamo stati molto fortunati nel lavorare con un produttore chiamato Paul Northfield, che ha lavorato con band come Rush, Dream Theater e Porcupine Tree. E' stata una grande ispirazione averlo in studio. Abbiamo imparato molto da lui. Paul ancora adesso riceve telefonate da Jon nel bel mezzo della notte chiedendogli come vanno le cose.

E.B. - Sono rimasto incantato soprattutto dal mescolamento di voci e penso che questo sia un vostro punto di forza. Siete d'accordo?

Jamie - Mi piacerebbe pensare che tutta la nostra musica è un punto forte, ma sono d'accordo. Siamo stati veramente influenzati da molti gruppi di voci armonizzate degli anni 60 come i Beach Boys, Fleetwood Mac e The Four Freshmen. Penso che avere una ricca tessitura vocale sia diverso da quello che le altre band stanno cercando di fare adesso.

E.B. - Vi esibirete con i Blackfield qui in Italia. Come vi sentite durante un'esibizione? I suoni saranno simili a quelli realizzati su The Dark Third?

Jamie - Suoneremo davvero con i Blackfield in Italia. Non ne vediamo veramente l'ora. Questa sarà la prima volta che suoneremo in Italia come band. Il nostro live show è molto simile all'album nei suoni ma noi abbiamo visuali, così non dovrai guardare il nostro brutto muso per tutto il tempo, ci faremo anche scappare qualche nuova canzone che non è sul disco per far divertire voi ragazzi.

E.B. - Sei mai stato in Italia? Quale il tuo legame col nostro Paese?

Jamie - Ci sono stato solo una volta ma quando avevo circa due anni e quindi non posso esattamente ricordarmela, così questa volta se tutto va bene riuscirò a vedere qualche paesaggio. Qualcuno vuole farci da guida?

E.B. - E' ovviamente presto per parlarne... ma quali sono i vostri progetti per il futuro?

Jamie - Bene, una volta che avremmo finito il tour con i Blackfield ci sarà un piccolo tour in Gran Bretagna e poi il ritorno in studio a registrare il secondo disco... Tutto senza fermarsi!

E.B. - Hai qualche side project oltre ai Pure Reason Revolution?

Jamie - Beh, facciamo tutti un po' di dj-ing in giro, ma a parte quello non abbiamo altri progetti.

E.B. - State crescendo in fretta, come si può notare dal contratto con l'Inside Out e dalle date imminenti. Vi aspettavate questo successo?

Jamie - Uhmmm... Eheheh... Questa è una maniera per alimentare i nostri ego. Credo che non sapevamo cosa aspettarci quando abbiamo pubblicato il disco, perchè non è il tuo stile di musica di tutti i giorni, quindi tutto il successo che abbiamo avuto è stato una bella sorpresa.

E.B. - Molte grazie per l'intervista. Spero che avrete molto successo. Ci vediamo presto qui in Italia. Puoi concludere l'intervista come vuoi. Un saluto da RockLine.it

Jamie - Grazie per aver letto. Non vediamo l'ora di visitare l'Italia. Ci vediamo allo show!

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