Long Distance Calling
(Reimut)
di: 
Edoardo Baldini, Annarosa Moroni
20/01/2008



 

A pochi mesi dall'uscita dell'esordio Satellite Bay, i tedeschi Long Distance Calling rilasciano un'intervista a RockLine.it per presentare il loro Post-Rock forte delle tinte di Red Sparowes e Explosions In The Sky. A parlare del progetto è il tastierista Reimut...


E.B. - Ciao! Grazie per aver speso un po' del vostro tempo rispondendo alle nostre domande e congratulazioni per il vostro Satellite Bay. L’ho trovato davvero interessante.

Reimut - Ehi! Grazie per i complimenti e per averci dato la possibilità di quest'intervista.

E.B. - Direi di cominciare parlando di Satellite Bay. Sembra che in tutte le canzoni dell'album vi siate concentrati a creare atmosfere evocative, conferendo particolare attenzione alle melodie. Trovo il vostro sound davvero maturo. Come avete raggiunto questo livello?

Reimut - Non so esattamente come ci siamo riusciti. O comunque non lo definirei propriamente un livello. Abbiamo solo sperimentato e pensato molto a come amalgamare il tutto. Forse una ragione potrebbe essere il fatto che continuiamo a suonare in side-projects.
Le melodie poi sono ovviamente molto importanti per i Long Distance Calling! Il nostro chitarrista, Dave, non può farne a meno. E' lui il responsabile della maggior parte delle melodie “contorte”.

E.B. - Quali band vi influenzano? Forse la scena americana dei vari Red Sparowes ed Explosions In The Sky?

Reimut - Sì, di sicuro! Band come i Red Sparowes o gli Explosions In The Sky sono molto importanti per noi. Ma c’è molto altro oltre al Post-Rock che ci influenza. Ogni membro della band ascolta generi diversi: l'unico genere che abbiamo in comune è il Post-Rock. Dave ascolta Progressive e Art Rock e la sua band preferita sono di sicuro i Porcupine Tree. Janosch ascolta parecchio Metal, Stoner e Rock. Jan, l'alternativo della band, adora i Tool, i Deftones e anche gli Oceansize. A Flo piace praticamente qualsiasi genere, mentre io al momento sto ascoltando molto Doom e Ambient/Drone. Le mie preferenze musicali cambiano abbastanza spesso. Ma la cosa più importante è che siamo tutti aperti verso nuovi timbri:  questo il segreto della musica dei Long Distance Calling.

E.B. - Credo che Horizon sia il pezzo migliore dell'album perché si differenzia molto dal solito post-rock, raggiungendo un suono più semplice e meno "cerebrale". Mi fa venire in mente alcune composizioni dei Dredg. Come avete proceduto per scriverlo?

Reimut - Ah davvero la tua canzone preferita è Horizon? Interessante! Non ero presente alle prove quando è stata creata, quindi non ti saprei dire molto. Ma è il pezzo più spontaneo e scritto più velocemente di tutto l'album.

E.B. - Come mai avete deciso di non inserire le voci nell'album (tranne nei rari passaggi campionati)? E' il vostro concetto di musica? Pensate di includere una voce solista in futuro?

Reimut - Janosch, Flo, Dave e Jan hanno suonato insieme per un po' prima di chiedermi di entrare nella band, ma a quel tempo stavano ancora pensando di cercare anche un cantante. Quando poi hanno fatto delle prove con alcuni, si sono accorti che i Long Distance Calling non avevano bisogno di una voce. I pezzi strumentali non sono il nostro ideale di musica, ci piacciono molto canzoni con voci maschili o femminili. Ma in quel periodo i Long Distance Calling non si trovavano bene con un cantante. Magari ne cercheremo uno per il prossimo album, o magari no, si vedrà.

E.B. - Siete tedeschi e la scena post-rock si sta espandendo rapidamente nel vostro Paese, anche se non può ancora essere paragonata a quella inglese. Come descriveresti l'ambiente musicale della Germania?

Reimut - Ahah che domanda! Ci potrei scrivere un libro, ma farò del mio meglio per dare una risposta breve. L'ambiente musicale tedesco è molto semplice, ci sono solo hits. Se non è una hit, non avrà mai successo. Venerdì scorso sono andato in una discoteca in cui non ero mai stato. Suonavano le stesse canzoni che c'erano in un altro locale, a 400km nord da qui, sedici mesi fa. Si è vero, certe volte faccio paura. Qualche anno fa c'erano programmi tv che trasmettevano musica di band "inesplorate". Oggi c' molto rock cantato in tedesco, Hip Hop, R'n'B, Techno e le band Pop-Metal, che alla fine non c'entrano niente con il Metal. La lingua tedesca sta diventando sempre più importante qui, come generi quali il Metalcore e l'Emo. Ma non credo ci sia più una vera "scena" musicale, come sette o otto anni fa. Oggi a tutti piace tutto,  tutto è figo, non c'è più niente di underground. Ma c'è ancora qualcosa di sperimentale o di estremo. Ad esempio per qualcuno che ascolta Britney Spears la musica dei Long Distance Calling appare estrema, ma personalmente non reputo estreme band come i Red Sparowes. Spero che tu abbia capito cosa intendo... E comunque non credo che la scena Post-Rock sia in rapida espansione: ci sono band davvero valide come i B.son o i Tephra (se li vuoi definire post), ma si tratta solo di un paio. Spero che un giorno siano di più.

E.B. - Quali sono i vostri progetti futuri? Lascerete la Germania per un tour europeo?

Reimut - A dir la verità ora stiamo scrivendo dei pezzi nuovi. Presto uscirà il secondo album dei Misery Speaks (Death Metal) con Janosch e Flo. Io ho terminato i demo per i miei side projects Kadrage e Suns Of Atacama. Più avanti quest'anno vorremmo fare un tour o due. Magari faremo uscire un nuovo disco nel 2008, ma vedremo come va.

E.B. - Perché avete scelto come titolo Satellite Bay? E cosa rappresenta l'artwork della copertina?

Reimut - Come prima cosa avevamo una fotografia meravigliosa di quella città e volevamo che fosse la cover del nostro debutto. Poi ci abbiamo pensato un po', ci sono venuti in mente altri titoli, ma alla fine Jan ha detto che Satellite Bay sarebbe andato bene e noi eravamo d'accordo.

E.B. - Se doveste aggiungere dei testi, che temi trattereste?

Reimut - Credo temi come la malinconia o la speranza. O anche cose semplici ma meravigliose, come il primo colpo di sole o un limpido cielo mattutino. Ma io non sarei in grado di scrivere testi, i titoli sono già abbastanza difficili. Preferisco i titoli, che ti dicono qualcosa, ma niente di certo. In questo caso chi ascolta può crearsi il suo film mentale. Se ci sono troppi indizi non funziona cos“ bene.

E.B. - Come colleghi i titoli che hai scelto alle canzoni?

Reimut - Abbiamo pensato a molti titoli e poi abbiamo scelto quelli che sembravano i migliori e abbiamo pensato a quale canzone ne avrebbe espresso il feeling in maniera migliore. Tuttavia alcune canzoni hanno cambiato spesso titolo prima di quello definitivo. Per esempio Jungfernflug prima si chiamava The Sanctuary Of Fire And Ice poi Sanctuary e ora Jungfernflug. E' strano come scegliamo i nomi dei nostri "bambini".

E.B. - Ritengo che il Post-Rock sia un ottimo veicolo per le immagini. Quali pensate si colleghino meglio con i Long Distance Calling?

Reimut - La mia è sicuramente il galleggiare, lo scorrere, il volare. Ma va bene anche per la maggior parte della musica che ascolto.

E.B. - Parlavi prima dei vostri side-projects. Ce li puoi descrivere?

Reimut - Sì, Flo e Janosch suonano nei Misery Speaks, una band Death Metal che vi farà pensare al sound scandinavo degli anni Novanta. Dave è nei Ghost Dance Movement, che fanno un mix di Hot Water Music e Isis. Io ho molte altre band, ma quelle attive al momento sono i Kadrage e i Suns Of Atacama (con Ralf dei Black Shape Of Nexus).

E.B. - A quali realtà ti senti più vicino? E che tipo di musica ascolti più volentieri?

Reimut - Ascolto molti generi diversi. Ambient, Microsound, PostMusic, Drone, HipHop, Doom, Avantgarde, Classic, Jazz, Metal, Hardcore, ecc. Al momento ascolto Elil dei Fall Of Efrara o Harmony In Ultraviolet di Tim Hecker. Anche gli Entia hanno prodotto del materiale interessante recentemente e il debutto dei Bersarin Quartet è meraviglioso. Il nuovo album dei Burial (non la band hardcore)è altrettanto notevole. Ma la band che ascolto maggiormente in questo periodo sono gli Stars Of The Lid.

E.B. - Dicci qualcosa della Viva Hate Records. E' una buona etichetta per voi? Continuerete la vostra collaborazione con loro in futuro?

Reimut - Si, non c'è nulla da dire sulla Viva Hate. Sceglierla come etichetta è stata la decisione migliore che potessimo prendere. Gente, grazie ancora per il vostro lavoro con i Long Distance Calling. Forse lavoreremo ancora insieme, ma al momento non è sicuro.

E.B. - Un'ultima curiosità: cosa significa Long Distance Calling e perché l'avete scelto?

Reimut - Io e Jan eravamo a un concerto dei Tool. Di fianco al palco proiettavano dei videoclip. C'era la canzone Long Distance Call e io e Jan ci siamo guardati, sapevamo che quello era il nome. Si poi abbiamo aggiunto l' ”ing” , ma a chi importa? Eheh. Long Distance Calling letteralmente si riferisce a “quando si telefona a qualcuno che abita in un altro Paese”, per esempio. Ma per noi significa di più. Da un lato può essere la comunicazione tra persone che stanno in luoghi differenti, come per noi che viviamo in tre città diverse, dall'latro è il richiamo della distanza. E poi le tre parole insieme stanno benissimo! Mi trovo assolutamente bene con questo nome.

E.B. - Grazie per il tuo tempo, ti auguriamo un futuro di successo. Saluti da RockLine.it!

Reimut - Grazie a voi per le vostre domande e a tutti i lettori. Visitate www.myspace.com/longdistancecalling
Buona giornata e godetevi la musica il più possibile!

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