Ensiferum
(Petri Lindroos)
di: 
Andrea Rubini
03/04/2007



 

Forti dell'ultimo Victory Songs, i finlandesi Ensiferum concedono un'intervista a RockLine.it per parlare della loro carriera e dei progetti e concerti futuri. A parlare è Petri Lindroos, cantante e chitarrista della band che ha cambiato lo scenario Viking fin dalla pubblicazione dell'album omonino nel 2001...


A.R. - Ciao Petri, grazie di aver trovato un po’ di tempo per noi. Come va in generale?

Petri - Ciao a te e a RockLine.it! Onestamente sono molto stanco al momento, siamo appena tornati da San Pietroburgo dove abbiamo avuto una gig faticosa, ma é stata grande.

A.R. - Mi piacerebbe iniziare con una curiosità che molti si chiedono: l'anno scorso avete partecipato all'Evolution Festival in Italia. Cosa é successo?

Petri - Il "problema" é stato che quando abbiamo concordato la nostra presenza, dovevamo suonare esattamente quando abbiamo suonato. Poi l'organizzazione ha cambiato la scaletta, ma noi avevamo già prenotato quel volo e ci é stato impossibile anticipare l'arrivo, ogni volo era al completo.

A.R. - Ok, passiamo agli Ensiferum. Come é avvenuto il tuo ingresso nella band?

Petri - Mah, in pratica io dovevo rimpiazzare Jari per quanto riguardava tutte le gig rimaste nel 2004. Poi Markus mi ha chiesto di entrare stabilmente in line-up, ed io ho accettato con entusiasmo. Le mie parole esatte furono "Hell Yes!".

A.R. - É stata una scelta difficile? I Norther sono una band diversa dagli Ensiferum, hai avuto difficoltà ad ambientarti in una realtà Viking Metal?

Petri - Direi di no, musicalmente parlando non ci sono poi così radicali differenze tra le due band, inoltre non é successo tutto all’improvviso, é stato un inserimento molto graduale. Poi in entrambe le band sono cantante e chitarrista, quindi il "mio personaggio" non é snaturato.

A.R. - E con il song-writing, come procedete ora? Ne sei coinvolto?

Petri - Markus é sempre in principale song-writer, lui fa la maggior parte del lavoro, noi entriamo in gioco in fase arrangiamento. Ognuno apporta del proprio. Adesso poi siamo presi con il tour (andate a vedere le gig), quindi non abbiamo molto tempo per scrivere nuovo materiale.

A.R. - Gli Ensiferum sono una band che ha di recente celebrato i dieci anni di attività, nonostante molti terremoti in line-up. Come vi sentite al momento? Qual é la vostra sensazione riguardo questo album?

Petri - Stiamo sempre crescendo e maturando, l'attuale line-up lavora molto bene insieme, ce ne siamo accorti fin da Dragonheads.

A.R. - Riguardo l'EP, noti differenze con Victory Song?

Petri - Mah, in fin dei conti l'EP conteneva solo una nuova traccia, le altre erano riarrangiamenti o cover...non potrei comparare i due lavori tra loro.

A.R. - Vorrei ritornare sul song-writing. Avete un suono spontaneo o elaborato secondo te? Perché seppur suoni fresco, questo album ha molti elementi derivati da precedenti album…

Petri - Come ho detto, é Markus che traccia le linee musicali della band, noi altri apportiamo del personale, ma é lui il principale compositore. Inoltre anche il nostro produttore ci ha messo del suo. Lui (Janne Joutsenniemi, N.d.R.) é comunque un musicista, adesso suona nei Sub Urban Tribe, ma ha anche un roseo passato come bassista e voce degli Stone (la band in cui militava Roope Latvala dei Children of Bodom, N.d.R.).

A.R. - Ti senti più a tuo agio suonando canzoni brevi e dirette come Ahti, o più lunghe ed elaborate come Raised By The Sword?

Petri - É indifferente, anche se le tracce lunghe, in fase live, mi permettono di immedesimarmi maggiormente nella canzone.

A.R. - Non ti nascondo la mia sorpresa ascoltando Victory Song. É una traccia che supera i dieci minuti. Mi potresti raccontare il concetto dietro tale lavoro, e le sue svariate influenze?

Petri - Markus ha composto la base e i principali riff, poi dopo che ognuno di noi ha apportato le proprie modifiche, ci siamo accorti della sua durata, e siamo rimasti shockati anche noi. Tuttavia ogni secondo di quella traccia é indispensabile, non potevamo apportare tagli o modifiche.

A.R. - Mi sbaglio o c'é qualcosa "Irish"?

Petri - No, non ti sbagli, Markus é molto attento alle sonorità che sceglie, tuttavia c'é molto Power Metal anche nel Folk irlandese, e lo si può riscontrare soprattutto negli assoli di chitarra.

A.R. - E le lyrics? Che importanza hanno?

Petri - Sono importanti, ma la musica nasce sempre prima. Io sono in continua elaborazione di testi, ma non scrivo praticamente nulla quando non siamo in fase di registrazione. Inoltre mi piace sempre contaminare i miei testi con elementi tipici del folklore finlandese, oltre che ad altre leggende prese un po’ ovunque nel mondo.

A.R. - Siamo quasi alla fine. Cosa pensi del fatto che suoni in due band? Pensi possa essere un fattore limitante?

Petri - Suonare in due band onestamente riempie la mia vita, ma al momento non c'é mai stata nessuna sovrapposizione di impegni. Spero sia così anche in futuro.

A.R. - Grazie Petri del tuo tempo. Se vuoi aggiungere qualcosa, a te la parola!

Petri - Grazie a te e a RockLine.it. Mi raccomando, andate a vedere il sito internet e segnatevi i nostri impegni nei vari festival estivi, spero di vedervi on the road. E comprate il nostro album!

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