Cadaveric Crematorium
(Jad)
di: 
Stefano Magrassi
20/11/2005



 

Dopo l'uscita del loro primo ottimo full-length, Serial Grinder, Jad, chitarrista dei bresciani Cadaveric Crematorium, risponde ad alcune nostre domande. Divertente e pungente, ci parla del gruppo, del nuovo disco e dei problemi che sono all'ordine del giorno per una band che vive nell'underground italiano.

S.M. - Bene Jad, per prima cosa direi di presentare i Cadaveric Crematorium agli utenti di Rockline. Parlaci un po’ della vostra storia, di come è nato il progetto e via dicendo.

Jad - La storia del gruppo e’ identica a quella di tutte le altre bands... I Cadaveric sono nati quasi 10 anni fa per passione comune verso il Death e il Brutal, dopo moltissimi cambi di line up (divenuti sempre meno frequenti man mano che il gruppo si muoveva piu seriamente) la formazione e’ diventata quella attuale, talmente solida che non riusciremmo a immaginarla senza uno di noi 5. Il passare dalle cover alla musica propria poi e’ stato un passaggio spontaneo, come capita a quasi tutti coloro che suonano uno strumento.

S.M. - Direi di passare subito al nuovo album. Devo ammettere che questo lavoro a suscitato in me moltissime domande. Prima di tutto il titolo: perché Serial Grinder?

Jad - Il disco ha preso il titolo di uno dei brani dopo averlo variato in migliaia di modi, passando per le ipotesi piu strampalate tipo “ Growling in the wind “ o “ Guerre Sperlari “, diciamo che il contenuto dei testi e’ in perfetto stile brutal-gore e nella maggior parte dei casi parla di personaggi piuttosto deviati e delle loro allegre giornate a piede libero quindi “ Serial Grinder “ ci calzava piuttosto bene....ma ripeto....avremmo anche potuto chiamarlo “ GiroGiroTonto”...

S.M. - E’ innegabile che uno degli elementi fondamentali della vostra proposta è l’ironia. Quindi ora ti chiedo di spiegare a tutti quanti noi alcune canzoni. Partiamo con l’opener, Valloggia.

Jad - Valloggia deriva da un aneddoto realmente accaduto ad un nostro amico che si trovava in casa un paio di muratori per dei lavori… La richiesta del fantomatico piccone era stata espressa in italiano (anziche’ nel nostro bel dialetto grezzo) per non dare idea di eccessivo “paesanismo”, ma purtroppo le cose non andarono come previsto dato che il secondo operaio la parola “ piccone “ proprio non la conosceva in italiano... Una sera in sala prove stavamo ricordando il fatto e la cosa ci ha fatto ridere a tal punto da rifarla con un muratore vero in un cantiere e registrarla su cassetta per farne l’intro del disco (valloggia 250 e’ la marca della betoniera)

S.M. - E Zombies Odore di Fame?

Jad - (Risponde Dr. che se non ve ne siete accorti ha una maniacale passione per gli zombi...) è il matrimonio di una famiglia di zombie... il padre della sposa dopo aver prepararto tutto il pranzo ovviamente con carne umana si accorge durante a cerimonia che manca il dessert e offre agli invitati la cosa più dolce che ha... la figlia...

S.M. - Che mi dici invece di Paster Of Muppets?

Jad - Anche questo e’ frutto di un delirio di un martedi (o giovedi?) notte in garage (leggi sala prove)... Basta cambiare le iniziali di Master of Puppets e hai la nostra canzone... Inserendo la sigla dei Muppet Show poi le chiavi di lettura diventano molteplici.... Tanto che nemmeno noi le conosciamo... Unisci i puntini e otterrai....

S.M. - E il significato intrinseco di La Vendetta Del Fantasma Serial Grinder?

Jad - Semplice semplice... Il pezzo riprende il finale di Serial Grinder che a sua volta e’ il finale di un pezzo dei nostri grandissimi fratelli Eviscerate... A cui segue il puntuale “ Grazie ! “ di Mario.. Non abbiamo fatto altro che riprenderlo e suonarlo X volte... Il titolo... beh..... e’ una storia tesa....

S.M. - Pensi che i i fan dei Manowar possano arrabbiarsi per Kings Of Farm?

Jad - Alcuni si arrabbieranno, altri sorrideranno... Non e’ un problema, alcuni di noi qualcosa dei Manowar ascoltano, io non li sopporto ma il pezzo non e’ stato fatto ne per un motivo ne per l’altro... Anche questo e’ arrivato spontaneamente durante un nostro viaggio nei quadri di Magritte e De Chirico all’indietro e con la testa girata per sembrare dritti... Facciamo quello che ci suggerisce l’istinto... Di domande non ce ne facciamo molte.

S.M. - Puoi delucidarci sulla copertina: chi è quell’uomo con un orribile cappello che tiene in mano il vostro LP?

Jad - E’ un nostro amico di cui avevamo questa foto mentre regge un LP… Il genio malato di Archvile ha fatto il resto ed abbiamo ottenuto davvero una splendida copertina, diversa dalle solite. E’ tutto merito suo!

S.M. - L’album è veramente ben prodotto: gli strumenti sono tutti distinguibili senza che il risultato finale ne risenta, per quanto riguarda l’impatto. Sei d’accordo?

Jad - Abbiamo lavorato molto per questo disco, senza la competenza e la collaborazione di Tommy sarebbe stato impossibile raggiungere un suono cosi compatto ma allo stesso tempo definito... I giorni passati in studio con lui sono stati davvero oro colato per noi... Siamo molto soddisfatti del risultato finale... Ma come sempre accade se lo registrassimo un’altra volta lo faremmo in modo completamente diverso... credo.

S.M. - Quali sono le tracce a cui sei più legato che semplicemente ami di più suonare?

Jad - ...gli spazi vuoti tra una canzone e l’altra... Scherzi a parte, ci sono canzoni di questo disco che hanno gia 3 anni, che abbiamo suonato in decine di concerti e in centinaia di prove... Ma non ci si stanca mai di farlo... Non c’e’ una canzone preferita... E’ impossibile che ci sia per noi perche’ se ci scassiamo le palle noi per primi di suonare un pezzo, figurati chi lo ascolta: vuol dire che non funzione e lo si butta via...

S.M. - So che il vostro repertorio è anche più ampio. Ti sarebbe piaciuto inserire qualche cosa oppure trovi il lavoro già completo così?

Jad - Avrei solo voluto scrivere il libretto in braille e rifare Toxic di Britney Spears... Ma gli altri non l’hanno presa molto bene...(e non e’ una battuta, giuro)

S.M. - La gestazione di Serial Grinder è stata lunga e faticosa. In fondo è da quasi un anno che si parla dell’uscita. Come mai tutti questi ritardi?

Jad - Il disco e’ pronto dalla scorsa estate, l’unico impedimento e’ stato che la Resound Gr!nd Rec. (austriaca) dopo tante parole se ne e’ bellamente e letteralmente sbattuta le palle di noi rimandando perfino la pubblicazione 3 giorni prima della release date ufficiale senza alcun motivo concreto e letteralmente volatilizzandosi alle nostre continue richieste di spiegazioni. Mandati affanculo i personaggi del caso eravamo decisi a finanziare da soli l’uscita del cd, poi e’ arrivata la The Spew, siglato l’accordo abbiamo aspettato giusto quei 2 mesi per i bollini siae (fuck you) ed eccoci arrivati a ottobre... Un cambio di etichetta e’ una delle cose piu odiose da affrontare... Sopratttutto con un disco in ballo...

S.M. - Come è stato lavorare con la Spew Records?

Jad - Accordo trovato immediatamente visto che ci si conosce da un sacco e il lavoro era gia bello che fatto... Hanno dato un occhio al layout, un orecchio al master e poi via tutto in stampa... Rapidi, seri e affidabili...

S.M. - Una cosa che ho notato è la perfetta riproduzione su disco del vostro tipico atteggiamento in sede live. Il coinvolgimento è veramente elevato.

Jad - L’intento era proprio quello ed e’ stupendo che te ne sia accorto... Siamo un gruppo da palco, non c’e’ niente da fare... Suonare dal vivo e’ nel nostro dna ed era inevitabile che provassimo nel miglior modo possibile a riprodurre su cd quell’atmosfera che sentiamo dal vivo... Cosa del resto difficilissima... Dire “perfetto” mi sembra forse un po’ eccessivo, ma del resto i pezzi al nostro orecchio suonano in modo completamente diverso da chi ascolta il disco o da chi ci ascolta dal vivo... Di sicuro la prossima volta cercheremo di farlo ancora meglio.

S.M. - Voi da anni siete una delle realtà più acclamate nell’ambito dell’underground italiano. Come vivete questa situazione? Ne siete consapevoli o semplicemente continuate sulla vostra strada?

Jad - Sinceramente non ne abbiamo la piu pallida idea di cosa voglia dire... C’e’ gente a cui piacciono i Cadaveric e gente a cui fanno schifo, ne piu ne meno come tutti gli altri gruppi. Ci piace suonare, cerchiamo di farlo il piu spesso possibile, a causa di questo a volte alcuni di noi hanno perso addirittura il lavoro, ma continuiamo a farlo perche’ ci piace, tutto qui.... Semplice semplice. E’ solo per questo che suoniamo cosi “tanto” (per un gruppo cosi underground naturalmente)...

S.M. - Se dovessi dare un voto alla scena italiana, anche al di fuori del Death Metal, quale sarebbe?

Jad - La scena italiana e’ gestita all’italiana : invidie, opportunismo, raccomandazioni, sanguisughe, incompetenze, ignoranza, voglia di rischiare zero, menefreghismo, presunzione… Devo continuare? Siamo in italia e le cose si fanno cosi... Come in tutto il resto e come e’ sempre stato e come sara’ sempre… E come tutto il resto nonostante tutto ci sono gruppi che meritano molta più attenzione e che invece muoiono nel nulla... Per questo un gruppo italiano che si mette un po’ piu in luce deve faticare 1000000 volte di piu di un gruppo (per esempio) tedesco.

S.M. - Senti che questo è un paese dove è possibile esprimere al meglio la propria musica?

Jad - Mille volte NO. In diversi paesi d’europa (per esempio) lo stato (se la band dimostra una certa attivita’ in ambito musicale) passa ai componenti dei gruppi un sussidio mensile per poter coltivare questa attivita’... In questo modo puoi permetterti di lavorare part-time e di dedicare molto piu tempo alla tua passione... In Italia invece ci hanno dato l’enpals... In culo. Puo’ bastare come esempio?

S.M. - Ho visto che da alcuni mesi siete in una specie di turnè continua: quali sono stati i momenti indimenticabili e quali invece i più deprecabili? Raccontaci qualche aneddoto.

Jad - In realta’ le uniche pause che ci prendiamo dai concerti da 4 anni a questa parte sono quelle forzate.. Cioe’ quando non ci sono locali a cui scassare le palle per suonare... Di aneddoti ce ne sono a centinaia... Dal concerto a Barcellona con i Prejudice davanti a 2 persone, a quelli a Berlino o in Ungheria col locale talmente pieno che la prima fila praticamente sistemava i piatti a Parla... Dal concerto a Vienna in cui Willi e Necrom si sono sputati addosso per un quarto d’ora (non chiedetemi perche’), a quello al Mephisto ad Alessandria quando dopo la prima canzone del set Dr. sanguinava dal naso, io avevo un taglio sul sopracciglio e Willi voleva andarsene perche’ calpestato da Necrom... ecc ecc ecc ecc...

S.M. - La vostra proposta musicale viaggia a cavallo di Death, Brutal e Grind. Quali sono stati i gruppi che maggiormente vi hanno influenzato?

Jad - Cannibal Corpse, Death, Dying Fetus, Monstrosity, Suffocation, Carcass, ma anche qualcosa di Elio e le Storie Tese... I primi demo erano di chiaro stampo bwootal (= brutal – n.d.a.)... Ora come ora cerchiamo il nostro suono... senza guardare al resto... si prova e si riprova... del resto abbiamo provato anche a mescolare un tappeto ritmico di samba con le chitarre death... (Dance Of Maniac...)

S.M. - Se per caso ne aveste la possibilità con chi vi piacerebbe suonare?

Jad - Non lo so forse dovrei dire Morbid Angel o Napalm Death o Suffocation.... Ma se dico quello devo anche aggiungere Pink floyd, Area, Nine Inch Nails o anche esibirci a Wrestlemania per fare l’entrata e Triple H e Bastista...

S.M. - Ora quali sono i vostri progetti per il futuro?

Jad - Prova a indovinare? Suonare suonare suonare suonare e ancora suonare... Abbiamo 6 pezzi nuovi belli pronti... Ma prima vogliamo anche recuperare un po’ del tempo che la nostra ex etichetta ci ha fatto perdere giu dal palco... Abbiamo vissuto alcuni mesi in stand by aspettando che qualcosa si muovesse... E’ cosi odioso... Siamo live-dipendenti… Se non raggiungiamo la quota minima annuale poi andiamo in astinenza...

S.M. - Ok, direi che possiamo fermarci qui con l’intervista. Ti ringrazio ancora per il tempo che mi hai concesso a nome di tutti i fan di Death Metal di RockLine.it ti auguro buona fortuna.

Jad - Grazie a te e a presto.

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