Antimatter
(Mick Moss)
di: 
Paolo Bellipanni, Annarosa Moroni
29/06/2007



 

Dopo l'eccezionale Planetary Confirment, descritto come l'album più triste del 2005, Mick Moss e i suoi Antimatter ritornano a distanza di due anni con il nuovo Leaving Eden. A parlare a RockLine.it del nuovo album è il leader della band Mick Moss, che si sofferma anche sulle tappe di ciò che è stato il progetto Antimatter dalle origini fino all'ultima pubblicazione...


P.B. - Ciao Mick, sono molto contento di quest’intervista! Direi di cominciare con una piccola presentazione. Parliamo di com’è nata la band.

Mick - Il mo amico Duncan Patterson mi propose l’idea di formare una band nel 1998 circa. In principio la band avrebbe dovuto essere composta da cinque persone, ma la cosa non funzionò. Finì con l’essere un duo chiamato Antimatter. Abbiamo registrato un demo nel 1999 e poi abbiamo firmato un contratto con l’etichetta australiana Icon Records nel 2000, che produsse il nostro primo album Saviour. Facemmo uscire altri due album prima che Duncan lasciasse la band per concentrarsi sul suo progetto Ion, e io ho continuato con gli Antimatter registrando il quarto album del progetto intitolato Leaving Eden nell’Aprile 2007.

P.B. - Sei famoso per le tue melodie malinconiche e tristi e anche i tuoi testi sono caratterizzati dal pessimismo per la vita. Perché hai scelto questo stato d’umore per esprimere la tua musica?

Mick - Ho una visione pessimistica delle cose di cui ho scritto, ma non della vita in generale. Cerco di essere il più positivo possibile nella vita di tutti i giorni, ma ovviamente ci sono aspetti ed esperienze che sono negativi, com’è naturale. Il lato negativo di cui scrivo per sfogare la mia frustrazione.

P.B. - Sono trascorsi cinque anni tra Saviour e Leaving Eden, un periodo di tempo in cui gli Antimatter hanno cambiato stile e sound. Ma tra questi, qual’è il tuo album preferito?

Mick - Dovrebbe essere Leaving Eden, soprattutto perché mi ritrovo in ogniuna delle sue tracce. Comunque mi piaccio molto anche tutte le altre release.

P.B. - Credi che gli Antimatter continueranno questo progresso evolutivo anche attraverso altri generi?

Mick - Sì certo. Se dovessi finire a fare un altro album penso che mi piacerebbe molto provare qualcosa di nuovo. Non mi sento legato a nessun genere, quindi sono abbastanza libero di provare quello che voglio.

P.B. - Parliamo del tuo ultimo lavoro Leaving Eden. E’ un concept album?

Mick - Certo, tutti i titoli e gli argomenti in quell’album riguardano la perdita delle cose che ci mantengono al sicuro, la perdita della sicurezza di sé, della libertà, dell’amicizia, delle relazioni, etc. perdere una di queste cose è sufficientemente brutto, e personalmente mi è capitato. Quello è stato il periodo in cui ho trovato una forte ispirazione a scrivere, e ho steso sia la maggior parte di quest’album sia tutte le tracce di Planetary Confinment.

P.B. - In Planetary Confinment hai inserito violini e influenze elettroniche, ma in Leaving Eden hai deciso di optare per un uso più ampio delle chitarre elettriche. E’ questo il vero stile degli Antimatter?

Mick - Nella musica degli Antimatter c’è un numero di fattori differenti, quindi non sono sicuro di quale sia il vero stile. Per me sono gli Antimatter e basta.

P.B. - Ti fai influenzare anche da film e libri?

Mick - A dir la verità no. L’unico modo in cui potrei farmi influenzare da un libro sarebbe nello scrivere i testi. Comunque tutti i miei testi sono autobiografici, quindi non avrei esempi di situazioni in cui avrei dovuto cercare qualcos’altro che non fosse la mia esperienza personale per scrivere i testi. Per quanto riguarda il cinema, se c’è musica in un film allora sono sicuro che entrerà nel mio subconscio, come qualsiasi altro bano musicale.

P.B. - Come definiresti il tuo stile attuale? Forse un mix tra gothic e acoustic rock?

Mick - Di nuovo, non so esattamente con che genere etichettarlo, visto che ci sono generi abbastanza differenti nell’insieme di pezzi dal primo album. Direi semplicemente che si tratta di musica dark e moody. Per quanto riguarda l’etichettare , c’è stato l’electro, folk/acoustic, progressive rock, ogni sorta di nome assegnatagli sia dai fan che dalla stampa. Ma per essere sincero, quando mi chiedono di che tipo di musica si tratta, rispondo che è acoustic rock, giusto per evitare di fare il giro del mondo per spiegarlo quando qualcuno mi fa una semplice domanda.

P.B. - Ritengo che il tuo lato migliore sia quello acustico perché sei un grande compositore capace di interessare chiunque con le tue melodie malinconiche. Continuerai a creare altre ballate acustiche seguendo gli esempi di Planetary Confinment?

Mick - Si certo, in Eden ci sono tre o quattro canzoni sulla scia di quelle di Planetary, e ho sempre altra tracce simili che sono state messe da parte ma che sono abbastanza buone da poter essere registrate un giorno. Le ballate acustiche sono un aspetto della mia musica ora e penso che continueranno a farne parte, presentandosi qui e là nelle prossime registrazioni.

P.B. - Anche le voci femminili giocano un ruolo importante nella tua musica. Pensi di continuare la tua collaborazione con Amelie Festa?

Mick - Le voci femminili adesso sono una cosa del passato. Era Duncan che collaborava con Amelie, non io. Non ho mai incontrato Amelie. Se dovessi servirmi ancora di voci femminili, specialmente riutilizzare una delle nostre vocalist precedenti, allora penso che sarebbe Michelle Richfield, visto che mi era piaciuto il modo in cui si erano accostate le nostre voci.

P.B. - Perché hai scelto Antimatter come nome per la band?

Mick - E’ stato Duncan a scegliere il nome. Io l’ho sempre visto semplicemente come una metafora di tutte le cose dark, è quindi l’aspetto più oscuro della nostra esistenza, il che aveva senso perché non scrivevamo esattamente delle cose più felici.

P.B. - Hai mai pensato a uno split album con band come gli Anathema o Leafblade?

Mick - Ho considerato gli split album, si, ma solo come cover album, un album tributo o un live. Danny aveva accennato al fatto che avremmo dovuto registrare uno split live cd di uno dei nostri tour acustici, che sarebbe stato un gran cd da avere se fosse stato registrato nella serata giusta. Non lo vedo possibile ora visto che sono in tour con i Leafblade e Danny sta portando avanti i nuovi progetti degli Anathema, quindi quel tipo di tour è acqua passata.

P.B. - Duncan Patterson se n’è andato ma ora puoi contare sul supporto di Danny Canavagh. Quante cose cambieranno con questa nuova collaborazione?

Mick - Con Danny lì mi sono sentito libero di indugiare su qualsiasi improvvisazione con la lead guitar che mi veniva in mente mentre ero in studio. Per le release precedenti degli Antimatter ho suonato io la lead guitar, ma solo minimamente. Ho suonato in The Last Laughe The Art Of A Soft Landing.

P.B. - Come hai conosciuto i fratelli Canavagh? Si è trattato solo di motivi musicali o siete amici da molto tempo?

Mick - Mi mantengo in contatto con Danny, anche se non così spesso come prima, visto che si è trasferito molto lontano e per la maggior parte del tempo è impegnato con gli Anathema. Duncan me li ha presentati, credo per la prima volta fosse a un party a casa loro, anche se io ero completamente fuori e non mi ricordo molto, a parte una partita a tennis alle 6 di mattina.

P.B. - Che genere di musica ascolti nel tuo tempo libero? Quali sono le principali influenze per la composizione delle tue canzoni?

Mick - Ascolto qualsiasi cosa, dipende dal mio umore o dall’ora del giorno. Le playlist che creo con il mio computer possono sembrare un po’ contraddittorie perché spaziano dal pop anni ’80 al thrash metal al jazz. Tutta la musica che ascolto mi influenza in un modo o nell’altro.

P.B. - I tuoi fan italiani stanno aumentando, quindi vorrei sapere, verrete in Italia per un tour?

Mick - Ci è mancato poco che venissi in Italia all’inizio di quest’anno seguendo uno dei solo-tour di Danny con i Leafblade. Però la cosa non è andata in porto. Ma sono sicuro che ci verrò alla fine, voglio provare le vostre polpette!

P.B. - Hai altri progetti personali?

Mick - Nessuno, mi occupo degli Antimatter e basta. Questo assorbe così tanto tempo della mia vita che non c’è tempo né giustificazioni per fare qualcos’altro. Comunque non sto escludendo la possibilità, sto solo parando riguardo al presente.

P.B. - E’ tutto, grazie mille per la disponibilità!

Mick - Grazie a voi per l’intervista.

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