Angra
(Edu Falaschi)
di: 
Andrea Evolti
04/11/2006



 

Angra, atto III dell'era Falaschi. Chi, dopo la dipartita di 3/5 della formazione originale aveva previsto un declino quasi inesorabile per la band brasiliana, ha dovuto ricredersi, specie dopo la pubblicazione del meraviglioso Temple Of Shadows; ora, all'uscita del suo successore, Aurora Consurgens, la formazione brasiliana si ritrova ad esplorare nuovi territori. Ne parliamo proprio con Edu Falaschi, gran protagonista di entrambi gli album…


A.E. - Benvenuto Edu. Prima di tutto, complimenti per Aurora Consurgens ed anche per Temple Of Shadows; sono album grandiosi, ricchi di idee e personalità, specie per il tuo approccio, vocale, maturato tantissimo rispetto a Rebirth. Proprio da qui, infatti, volevo iniziare: non pensi che, rispetto al tuo debutto con gli Angra, ora tu abbia finalmente potuto esprimere le tue doti con uno stile che ti si addice, rispetto a Rebirth che, nelle melodie vocali sembrava molto Matos-dipendente? In sostanza, Rebirth era già stato scritto da Matos quando tu hai dovuto registrarlo?

Edu - Beh, prima di tutto ringrazio te per i complimenti!! In effetti, pur non trattandosi di un album scritto da Matos, Rebirth risentiva del nostro bisogno di dover tenere sotto controllo molte cose: prima di tutto, il sottoscritto era il nuovo arrivato e non ha messo molto di suo nella composizione. Inoltre avendo a che fare con il primo album dopo una rivoluzione di line-up così radicale, la band doveva trovare equilibrio, feeling e mettere a punto quell'intesa necessaria per un songwriting di buona qualità. Ovviamente, essendoci tre membri nuovi su cinque, la composizione è stata lasciata in mano, per la maggior parte a Kiko e Rafael ed io mi sono ritrovato ad interpretare molte linee vocali non certo studiate su misura per me, ma questo era inevitabile. Quindi, tutte le melodie aggressive di quell'album, anche se ottime a mio avviso, non erano proprio disegnate attorno alla mia voce, eccetto per Nova Era ed altri passaggi in due o tre brani, dove ho potuto mettere le mani sulla composizione e farle molto più mie, ma sempre dovendo creare qualcosa di organico con il resto delle composizioni. Tieni presente, inoltre, che c'era una naturale 'tensione inconscia' nel fatto di presentarsi ai vecchi fan dopo tutte queste rivoluzioni e, senza volerlo, forse non ci si è lasciati andare al 100%. Tutta un'altra storia con Temple Of Shadows, dove ho partecipato totalmente al processo di scrittura ed, inoltre, la band era ormai affiatata e c'era quell'intesa che ci permetteva di poter creare ed esplorare in maniera più sicura e senza alcun tipo di timore. Per quel che riguarda Aurora Consurgens, è sicuramente il miglior album, a mio avviso, fatto da me con gli Angra, perché sono riuscito ad esprimermi al 100% delle mie possibilità e del mio stile vocale. E' un lavoro che sento mio totalmente, perché fatto con la band in un clima di totale armonia.

A.E. - Hai partecipato anche alla stesura delle musiche, per Aurora Consurgnens, oppure ti sei limitato alla composizione delle linee vocali?

Edu - Dunque, come già detto sopra, avevo messo qualcosa di mio in alcuni pezzi di Rebirth, come Nova Era che è quasi totalmente mia, ma dovevo anche essere in 'armonia' con un album che era il primo di una formazione per più di metà nuova e che doveva ancora trovarsi al 100%. In Temple Of Shadows brani come Wishing Well, sono totalmente miei dal punto di vista compositivo, proprio per quel senso di maggior affiatamento e libertà che si è venuto a creare in seno alla band. Qui è stato lo stesso, ho partecipato in maniera attiva a tutte le stesure dei brani e pezzi come The Course Of Nature e Breaking Ties sono miei sotto ogni punto di vista. Va detto, però, che Kiko rimane il maggior compositore della band, anche se io vengo dopo, in un'ipotetica graduatoria sulla quantità d'idee, e la maggior parte del materiale e delle idee provengono sempre da lui. Solo in determinati frangenti, quando sento di avere un'ispirazione anche 'strumentalmente' buona, avanzo delle proposte; altrimenti la mia creatività ed idee sono perlopiù concentrate nelle melodie vocali e nei testi.

A.E. - Ascoltando Aurora Consurgens, si nota una più massiccia dose di strutture progressive (specialmente nei riff di chitarra) ed una minore presenza di parti sinfonico-orchestrali: è stata una scelta voluta, oppure si è trattata di un naturale sviluppo nel corso del lavoro di stesura?

Edu - Aurora Consurgens ha sicuramente molti aspetti maggiormente progressive ed aggressivi rispetto al suo predecessore Temple Of Shadows, il quale era una sorta di vera e propria metal-opera, anche in virtù del concept trattato. Come spesso accade, questa sterzata stilistica non è stata una decisione presa a tavolino, come quella di diminuire le parti orchestrali e di tastiera: ci siamo trovati di fronte a dei riff che erano aggressivi e complessi allo stesso tempo e che, di conseguenza, richiedevano un approccio all'arrangiamento molto più diretto rispetto al suo predecessore. Infetti, anche come disco, Aurora Consurgens, pur avendo trame molto intricate, ha un impatto maggiore e più diretto e la sua assimilazione è di certo più immediata. Sta di fatto che quest'impronta non l'abbiamo data in maniera aprioristica, ma seguendo il naturale sviluppo dei brani ed aiutandoli a crescere.

A.E. - Da parte tua, ci sono state delle particolari influenze (e con questo non intendo esclusivamente di matrice musicale) che hanno segnato questo tuo approccio così aggressivo alla composizione di Aurora Consurgens?

Edu - Sicuramente l'esperienza del mio lavoro solista, realizzato prima di Aurora Consurgens, assieme a Empu, il chitarrista dei Nightwish ed a membri di Stratovarious e Kamelot, mi ha segnato e spinto verso un approccio più diretto in ambito metal, con molta attenzione all'heavy tradizionale ed al power americano, dove la voce ha melodie più aggressive e taglienti e le ritmiche sostenute e complesse. Tutto ciò, in maniera più che logica, si è riversato anche nel materiale che stavo componendo assieme agli altri per il nuovo lavoro degli Angra e, trovandoci tutti in sintonia, ha fatto sì, in maniera molto spontanea, che l'album suonasse così aggressivo, diretto e 'moderno', con suoni così pesanti per dar risalto ai riff di chitarra.

A.E. - Un'altra cosa che colpisce, da parte tua, in questo lavoro, è uno spettro vocale più ampio da te impiegato nei veri brani, risultando molto vario ed interpretativo e con l'uso di atoni anche molto bassi per il tuo standard esecutivo, senza per questo rinunciare ai registri più alti da te solitamente impiegati.

Edu - Sì hai ragione e questo è un aspetto sul quale ho lavorato molto e con grande soddisfazione. Usare più soluzioni vocali, e non soltanto in una direzione (in questo caso verso le note più alte) mi ha permesso di mettere in luce e tratteggiare le sfumature di tutte le emozioni che provavo ad ogni brano. Essendo le track molto varie, era ovvio che anche le linee vocali dovessero cercare di raccontare quando la musica faceva sentire dentro di me. Ecco qui, di conseguenza, la ricerca, per ogni singolo brano, dell'interpretazione più adatta, delle tecniche e degli approcci più efficaci per rendere nel migliore dei modi lo spettro emotivo rappresentato da quel brano. Ritengo, inoltre, che per un cantante (almeno a mio parere), cantare continuamente su un registro alto non sia solo limitativo e noioso, ma faccia perdere in aggressività creando una monotonia nella canzone davvero poco gradevole e togliendo tutta la pienezza che una parte più aggressiva o più bassa e meditativa, può dare ad un brano ed anche alle parti più acute, che vengono, di conseguenza, maggiormente sottolineate da questi contrasti. Per ottenere tutto questo, inoltre, sono anche ritornato a farmi seguire da un'insegnante di canto, visto che le date del prossimo tour saranno molte ma, principalmente per poter apprendere sempre di più e saper esplorare le mie possibilità vocali.

A.E. - E per quanto riguarda i testi, di che cosa tratta Aurora Consurgens?

Edu - Dunque, il titolo è preso da un'opera di San Tommaso d'Aquino che, nel corso dei secoli, è stata studiata da alchimisti ed anche studiosi contemporanei per cercare di capire l'origine dei disturbi mentali. Di conseguenza abbiamo scelto questo titolo perché parliamo di problemi psicologici ed esistenziali come depressioni, manie suicide, schizofrenia e aggressività improvvisa, tutti correlati con la vita che si conduce nella parte più sviluppata del pianeta, afflitta dai famosi 'problemi del benessere' come ritmi frenetici di lavoro, competizione esasperata nell'ambito del lavoro, ossessione del successo, consumismo, denaro. Cerchiamo di vedere come l'approccio sbagliato a questi vantaggi della vita ha portato il genere umano a rischiare di diventare schiavo del suo stesso benessere e, conseguentemente, a sfogare queste frustrazioni con comportamenti lesivi per se stessi e per gli altri, spesso anche con esplosioni di inaudita ed incontrollata violenza.

A.E. - Edu, il tempo è tiranno, come dicono in ambito televisivo, pertanto eccoti l'ultima domanda: cosa prevede il tour di Aurora Consurgens, specialmente per quanto riguarda il nostro paese?

Edu - Siamo partiti alla fine di Settembre di quest'anno per un tour che sarà davvero molto lungo e ci porterà a girare tutto il mondo, fino agli inizi del 2008! Posso dirti con sicurezza che saremo in Italia a Febbraio, visto che le date sono tutte confermate al 95%, solo qualcuna delle ultime attende ancora una conferma ufficiale, ma per l'Italia è già tutto pronto....pertanto vi aspettiamo a Febbraio!

A.E. - Ci saremo di certo Edu. Grazie ancora da parte di RockLine.it e dei nostri lettori e buona fortuna per Aurora Consurgens ed il tour!

Edu - Grazie a voi e ci si vede a Febbraio!!!

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