Alcest
(Neige)
di: 
Edoardo Baldini
28/08/2007



 

Dopo la pubblicazione dello splendido esordio Souvenirs d'un Autre Monde, Neige, mente del progetto Alcest, si sofferma a descrivere il suo lavoro in una esclusiva intervista a RockLine.it, in cui racconta anche nei dettagli il concept che sta alla base della sua musica...


E.B. - Ciao Neige, benvenuto su RockLine.it. Congratulazioni per Souvenirs d’un Autre Monde, è davvero un disco meraviglioso. Prima di tutto, come stai e cosa stai facendo in questi giorni?

Neige - Sono felice che ti sia piaciuto il mio album. Sto bene grazie, in questi giorni sto rispondendo a molte interviste ma da ora devo iniziare a concentrarmi sui miei studi, per iniziare l’anno scolastico in modo decente.

E.B. - Quanto tempo hai impiegato per comporlo e da cosa hai tratto ispirazione?

Neige - Ho iniziato a comporre le canzoni di Souvenirs d’un Autre Monde approssimativamente nello stesso periodo di quelle di Le Secret. Ho lavorato a queste nuove tracce fino all’avvio della registrazione e quindi ho impiegato circa tre-quattro anni. Per quanto riguarda la mia ispirazione, penso che sia meglio che ti spieghi il concept del progetto Alcest, per farti capire meglio sia la musica che il suo scopo. Nella mia infanzia ho avuto alcune “visioni” di un luogo sconosciuto, di un’altra dimensione, e dal mio mini cd Le Secret (2005), Alcest è la testimonianza musicale di queste esperienze, nulla di più, nulla di meno. Capisco che possa sembrare strano, ma è l’unica conclusione che posso trarre dopo quelle visioni incredibili che ho avuto. Al momento credo che queste visioni provengano da un luogo che si può definire come una sorta di “stadio intermedio”. L’anima vi riposerebbe tra due vite terrestri e per un po’ di tempo sarebbe libera dal fardello dell’incarnazione. Forse ho mantenuto alcuni ricordi di questo stato inconscio. Non posso dire precisamente se queste esperienze siano una sorta di ricordi dall’ “altro mondo” o se siano solo una capacità infantile di vedere oltre le porte di una dimensione parallela, di una realtà nascosta. Spero che a queste domande riesca un giorno a trovare una risposta. Ciò di cui sono certo è che queste cose che ho percepito non assomigliano a nulla che ho osservato in questa mia vita attuale o persino nei miei sogni. Questo luogo, una sorta di Eden, è ciò che di più meraviglioso, paradisiaco e luminoso abbia mai visto e va oltre qualsiasi bellezza terrestre.

E.B. - Puoi descrivere brevemente la tua evoluzione musicale? Come hai iniziato a suonare?

Neige - Ho cominciato ad imparare la chitarra quando ho scoperto il Black Metal. Questa musica mi ha spronato a suonare e comporre. Ho dato avvio al progetto Alcest tra il 1999 e il 2000, quando avevo 14-15 anni. E’ stato il mio primo progetto musicale. Successivamente, ho suonato in altre band come Peste Noire, Mortifera e, più recentemente, Forgotten Woods. Nel 2004 Audrey Sylvain ed io abbiamo creato Amesoeurs, un gruppo dotato di un universo urbano pessimista, che mischia elementi Metal ad altri Post-Punk/New Wave. Questo progetto è molto più oscuro e negativo rispetto ad Alcest, ma infatti i due progetti sono agli antipodi.

E.B. - Secondo te, come si è sviluppato il sound di Alcest negli anni?

Neige - Direi che Alcest può essere separato in due periodi: il primo è quello di Tristesse Hivernale, quando volevo suonare un Black Metal glaciale, ispirato alle bands norvegesi degli anni Novanta; il secondo periodo è quello presente, con il nuovo stile musicale e con il concept che è cominciato da Le Secret. Non c’è stata evoluzione o sviluppo, ma un taglio netto, una rottura tra i due Alcest, come se non rappresentassero la stessa band.

E.B. - Il tuo sound è stato classificato come una sorta di Shoegaze ma ci sono ancora elementi Black e Folk. Come etichetteresti la tua musica? Forse come un concentrato di suoni atmosferici?

Neige - Alcest non è né Shoegaze, né Black Metal e preferirei che non si etichettasse la mia musica, ma se dovessimo per forza trovare un’etichetta, userei “Ethereal Metal”. E’ molto meglio di tutte le stupide classificazioni che ho sentito: “Positive Black Metal” o altre cose senza senso. Nella musica di Alcest convergono troppi elementi e quindi sarebbe difficile classificarla.

E.B. - Il responso del pubblico è stato eccezionale: ti saresti mai aspettato un successo simile?

Neige - Dato che la musica degli Alcest è molto particolare (sia nel timbro ma soprattutto nei testi), pensavo di riscontrare recensioni negative da parte di persone che avrebbero potuto etichettarla come “musica troppo luminosa e gay”. Ahah. Ma ci sono solo poche recensioni di questo tipo. Anche gli amanti del Black Metal sono stati sensibili al mondo che ho descritto attraverso il mio sound. E’ di sicuro avvenuto ciò perché con gli Alcest mi esprimo nel modo più sincero, senza paura di dovermi trattenere, anche se il progetto è diametralmente opposto ai canoni e alle estetiche del Metal.

E.B. - Credo che il significato del titolo Souvenirs d’un Autre Monde sia connesso a ciò che mi hai spiegato prima no?

Neige - Sì, semplicemente riassume tutto il concept di Alcest.

E.B. - Puoi raccontarci brevemente a quale episodio della tua vita è connesso il testo di ogni canzone?

Neige - Sarebbe impossibile parlare nel dettaglio perché al momento Alcest si concentra esclusivamente sull’espressione dei miei ricordi. Pertanto i testi (e le canzoni) rappresentano solo diversi aspetti di quel tema comune, ma a volte scrivo anche riguardo a temi più “terrestri”. Infatti, poiché le mie visioni sono limitate e abbastanza sfocate, non riesco a decifrarle chiaramente. Altrimenti continuerei a percorrere la stessa strada, girandoci attorno. In alcuni casi questi temi “terrestri” sono molto legati al concept iniziale di Alcest: innocenza, la contemplazione della bellezza, la nostalgia dei momenti preziosi, la tristezza dell’amore, il trascorrere inesorabile del tempo ecc.

E.B. - Che cosa rappresentava l’inverno per la musica di Alcest?

Neige - Nel periodo di Tristesse Hivernale l’inverno era il principale soggetto dei miei testi, come la bellezza dei paesaggi invernali e i sentimenti arcani e tristi che vengono trasmessi. Tuttavia da Le Secret l’inverno è totalmente sparito dall’universo di Alcest. Ora le stagioni che si adattano meglio ad Alcest sono la primavera e l’estate (volendo anche l’autunno se si ascolta una canzone come Les Iris). Amo ancora l’inverno ovviamente, ma non esprime più l’essenza del progetto.

E.B. - Che cosa rappresenta la copertina dell’album e chi l’ha disegnata?

Neige - La cover, realizzata da Rachel Robinson, rappresenta una bambin ache sembra persa nei suoi pensieri, immaginando di star suonando con un filo di paglia. Lei è immersa nel suo mondo interiore e non bada a ciò che sta accadendo attorno a lei. Mi sento vicino a questo personaggio. Questa cover potrebbe raffigurare una metafora del modo con cui vivo le mie giornate, accanto ai miei ricordi.

E.B. - Qual è il tuo rapporto con la Prophecy Productions?

Neige - E’ eccezionale perché stanno svolgendo un ottimo lavoro per Alcest e credono davvero nel mio progetto.

E.B. - Cosa ne pensi della scena estrema francese? Credo che tu non consideri più Alcest come una parte di essa..

Neige - La scena Black francese è ricca ed originale, perché ci sono molti gruppi che rispettano le fondamenta del genere sviluppando però un loro universo personale. Sto pensando ai vari Nuit Noire, Angmar, Darvulia, Blut Aus Nord, Deathspell Omega, Spektr, Epheles, Blacklodge ecc. Dato che gli Alcest non suonano più musica estrema, non credo di poter fingere di essere parte di essa.

E.B. - Come si evolverà in futuro il tuo sound? Cambierai radicalmente il tuo stile ancora?

Neige - Non credo che Alcest cambierà molto. Ci potrebbero essere variazioni, come per esempio un aumento del numero di chitarre, ma con Le Secret e con Souvenirs d’un Autre Monde ho raggiunto la mia forma di espressione. Se avverrà un radicale cambiamento, penso che Alcest possa diventare musica epica ed acustica, cosparsa di melodie celtiche, sulla scia della canzone Tir Nan Og. Tuttavia al momento non è pianificato alcun cambiamento.

E.B. - Esibirai mai live le tue composizioni?

Neige - Forse un giorno. Quando pubblicherò il moi secondo album e avrò musicisti disposti di accompagnarmi on stage.

E.B. - Qual è il tuo rapporto con l’Italia? Verrai mai a suonare qui?

Neige - Ho trascorso alcuni giorni in Italia quest’estate, è stato grandioso! Comunque io dipendo dal cibo italiano, ahah! Quando suonerò live con gli Amesoeurs o gli Alcest, sarò felice di poter venire nel vostro Paese.

E.B. - Come procedono le cose con i tuoi progetti paralleli?

Neige - Ho finito la registrazione di Les Ruches Malades, una nuova canzone degli Amesoeurs che si troverà sullo split EP con i Valfunde (Famine dal mio side project Peste Noire). Sarà pubblicato tra settembre e ottobre dalla De Profundis. Per quanto riguarda i Peste Noire, uscirà uno split con gli Horna per la Debemur Morti, mentre per quanto riguarda i Forgotten Woods credo che registrerò la parte vocale di Intolerance Div prima della fine dell’anno.

E.B. - Grazie mille per la tua gentilezza Neige e per questa splendida intervista. Puoi concludere come preferisci, a presto da RockLine.it!

Neige - Non ho nulla di speciale da aggiungere, se non per ringraziare te, Edoardo, e tutta RockLine.it per questa intervista.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente